1. Desideri proibiti


    Data: 18/10/2017, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Sensazioni Autore: Sottosopra, Fonte: RaccontiMilu

    ... darle troppo bado, fingendomi in tutt’altre faccende affaccendato cercando di capire se e quanto quella nonchalance sia ostentata, magari atta a carpire una mia reazione.
    
    Solo il silenzio come risposta così alzo gli occhi e la vedo appoggiata allo stipite della porta con le braccia conserte che scuote la testa ‘Non se fa?’ dice con un’aria di rimprovero ma divertita ‘che discorso del cazzo &egrave non se fa?’ e mi si avvicina venendo ad inginocchiarsi di fronte a me guardandomi dritto negli occhi’Se ‘na cosa te piaje te la magni. E se n’altra pure e allora te la bevi. Ho sempre pensato che fossi uno che se una cosa la vuoi, te la piji’.
    
    ‘Devi avermi scambiato per qualcun altro Giulia. Ci sono delle cose che non si fanno e basta. Comunque se proprio vuoi gli spaghetti allo scoglio va bene, possiamo sempre aprire del bianco’. Risposta agghiacciante. Vedo la reazione incredula materializzarsi sul suo viso, lo stupore ed il mezzo sorriso sparire totalmente quando capisce che non sto scherzando. Sono riuscito a dirlo, fatico a crederci ma ci sono riuscito. Freddo, stronzo ma non potevo altrimenti, eravamo troppo vicini. La situazione richiedeva una risposta esagerata. Ci sono cose che non si possono fare, libertà che non ci possiamo prendere, norme sociali da rispettare. Le conseguenze, indifferente se sia un sì od un no, ormai sono irreparabili. Lo vedo da come si alza, come in trance, senza dire una parole ed uscire. La sento andare in cucina e la porta sbattere forte. ...
    ... Rimango seduto con le mani sulla faccia e le dita sugli occhi a meditare.
    
    Entro in cucina e Giulia &egrave in piedi immota accanto ai fornelli. Mi volge le spalle, era chiaro. Ha messo una pentola sul fuoco ma più per avere qualcosa da fare che per voglia di cenare immagino. Mi avvicino e le cingo la vita col braccio destro. La porto a me e la stringo anche con il sinistro. La sento dibattersi rigida, mi intima di lasciarla stare e di non toccarla. Singhiozza. La capisco. Del resto sono stato un vigliacco e l’ho ferita. L’ho ferita col rifiuto perché avevo paura di dire sì, delle conseguenze, dell’accettare il fatto di volere qualcosa che non dovrei, del giudizio di me stesso su me medesimo. Paura di stare troppo bene, paura di volere qualcosa in più di una semplice notte, paura dell’irrealizzabilità di tale desiderio e tante altre stupide paure.
    
    La stringo, la stringo forte. Le sussurro che può dimenarsi quanto vuole ma che non ho intenzione di lasciarla andare, che non c’&egrave altro posto dove dovrebbe essere se non tra le mie braccia e cerco di spiegarle che mi dispiace. Mi dispiace di essere uno stupido, di averla ferita, di averla fatta vergognare dei suoi desideri e del coraggio di ciò che sentiva. Lentamente e finalmente si volta, a testa bassa a non voler incrociare il mio sguardo, la sento singhiozzare, mi colpisce più volte coi pugni a martello sul petto ma sono colpi che non vogliono fare male. Mi insulta ma non rifugge il mio abbraccio, anzi infine lo ...
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