1. AIUTIAMO I CARCERATI, ADOTTIAMO UN GALEOTTO…. FACCIAMOGLI SCOPARE LE NOSTRE MOGLI


    Data: 18/10/2017, Categorie: Cuckold Dominazione / BDSM Sesso di Gruppo Autore: gallocedro5, Fonte: RaccontiMilu

    ... mangiando, divorando quella indifesa e morbida, delicata figa giovane, lui non le vedeva da un infinità, era come un miraggio per lui.
    
    Era come se stesse mangiando un piatto pieno di aragosta già sgusciata, si stava abbuffando, non credevo ai miei occhi, non ci potevo credere a quello che vedevo. In più sapendo , vedendo che faceva parte del corpo della mia sposa, conoscendola bene quella figa che tante volte avevo leccato, avevo penetrato, vederla adesso in bocca a lui, impazzivo, avevo il cazzo che mi esplodeva nei pantaloni , inoltre sentivo lei ansimare e la guardavo in difficoltà, che subiva , che sentiva le attenzioni pressanti, le leccate di quel galeotto mai visto fino a 5 minuti prima .
    
    Lui iniziò a salire ed a leccarle il ventre, l’ombelico, la vita così stretta e morbida.
    
    Con le mani la palpava ovunque e lo stesso con la lingua, allora io le tolsi la camicetta e rimasta in reggiseno, a balconcino, la sbottonai dietro e lo tirai su mettendo a nudo le sue tette, i suoi seni stupendi, una bella quarta abbondante.
    
    A quel punto lui vide la maternità di mia moglie e si avventò con le mani sulle tette strizzandole, sentendone la morbidezza e quanto fossero sode. Si avventò con la bocca, leccandole, poi sui capezzoli iniziando a succhiarli, prima uno e poi l’altro, iniziò a morderli e a tirarli, mamma mia che voglia che aveva il galeotto. Io guardavo lui e guardavo lei, lei stava impazzendo, si sentiva posseduta da lui, si sentiva preda, usata.
    
    Lui ...
    ... alternava, leccava, ciucciava una tetta, un capezzoli, lo mangiava, lo divorava e nello stesso momento palpava, mungeva l’altra tetta, il tutto non curante di lei, senza pensare di procurarle piacere o di essere delicato , di non spaventarla, di non farle male.
    
    Era da così tanto tempo che non si gustava una femmina e neanche sapeva quando avrebbe avuto la prossima possibilità che pensò a gustarsela al massimo a mangiarsela a divorarla.
    
    Lei cercava di ritrarsi, lei vedeva il viso del carcerato sulle sue tette, quindi vicino a lei, al suo viso, istintivamente le veniva di allontanarsi, ma io che ero li , le tenevo la testa ferma, la bloccavo, facevo in modo che rimanesse in quella posizione da cui le tette pendevano e lui la gustava.
    
    Lui le strizzava una tetta, la palpava con forza, con ardore, facendole anche male e intanto nell’altra la ciucciava come se fosse allattato, come se uscisse il latte, le mordeva il capezzolo e lo tirava, lo leccava da matti con tutta la lingua.Le metteva una mano dietro la schiena per trattenerla, per tenersi la tetta su in alto e con l’altra la convogliava, la teneva dritta così da immergere il suo viso sul seno.
    
    Il suo reggiseno non era ancora stato tolto e poggiava sopra i seni.
    
    Io la spingevo dalla schiena verso di lui, le spingeva indietro ma eraquindi tenuta ferma da lui ed a me per esaudire i piaceri del carcerato. Poi tornò sulla figa per continuare a leccarla ancora sempre con ardore, con tutta l’eccitazione. Andò sulle tette e ...