1. Dama incomparabile


    Data: 28/08/2023, Categorie: Erotici Racconti Racconti Erotici, Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... di me, si ferma a un passo dalla ringhiera e guarda giù. Il suo sguardo è abbattuto, desolato e malinconico, io le offro una sigaretta, però lei rifiuta, in seguito cominciamo a conversare.
    
    Lei è manifestamente annoiata, è disgustata e piuttosto scocciata dalla festa, perché non si trova a suo agio. Il suo sguardo amabile e malinconico al tempo stesso s’accende lentamente, lo vedo tangibilmente mentre parlo, visto che mi guarda le labbra, faccio qualche battuta, ha un sorriso bellissimo che t’incanta. Sulle note di samba, sommessamente m’appoggia la testa su d’una spalla, adagio ed educatamente le tocco la mano intrecciando le mie dita con le sue. Lei mi bacia a occhi chiusi, io ho sempre avuto l’inquietudine delle persone che baciano con gli occhi chiusi, come di quelle che non toccano alcool, eppure stavolta è più forte di me, giacché mi lascio andare alla sua lingua che sussurra dolcemente tastandomi le labbra: è davvero focosa e profumata. Lei m’afferra per mano e mi trascina come una bolla di sapone, apre una porta nascosta dietro una pianta alta sul terrazzo e mi ritrovo al buio dentro uno sgabuzzino. Lei è vorace, vuole la mia pelle, le mie labbra, il mio sesso. Le mie dita scivolano rapide sui suoi fianchi, alzano il vestito e la privano delle mutande, lei mi spinge via, cerca il mio collo, il mio petto fra i bottoni della camicia aperta, la mia cerniera che le cede il suo contenuto.
    
    Il rumore della pioggia aumenta mentre lei m’assaggia, ha i seni piccoli, ma ...
    ... niente reggiseno, il ventre è piatto e il pube è rasato. In quella circostanza assaggio l’unica cosa analcolica che preferisco alla vodka direttamente e senza deviazioni dalla fonte, le sollevo leggermente le cosce e la mia lingua pronuncia parole d’amore, lì dove è sussurrato da labbra mute. La sento agitarsi, mi tira per i capelli, io mi sollevo, lei m’accoglie con un sospiro mentre l’appoggio al muro, dato che s’aggrappa a me con le gambe.Sento i suoi capelli neri in bocca e il sapore amaro del suo profumo, la sento alitare sempre più forte, stringere sempre più forte, fino a che mi tira la testa indietro per i capelli e tutta la sua bellezza si schiude in un attimo infinito senza respiro. In quell’occasione rientro nella sala prima io, faccio il disinvolto e mi giro per vederla entrare poco dopo, la gente sta andando via, intanto che il quartetto suona “The Girl From Ipanema” diAstrud Gilberto e Stan Getz.Aspetto un poco, però non la vedo rientrare, esco ancora sul terrazzo, guardo attorno, giù in strada e nello sgabuzzino, però niente. Un po’ affranto e sconfortato ritorno nella sala ormai vuota, il cameriere m’invita per l’ultimo cocktail, io gli chiedo se ha visto una ragazza vestita di nero con la scollatura, eppure lui nega, smentisce nettamente.
    
    “Gli hai servito pure un cocktail analcolico” – ribatto io più che certo. Lui nega e smentisce nuovamente.
    
    La sala è ormai vuota, il cameriere m’accompagna verso l’ascensore, io sono parola per parola a pezzi, conoscere ...