1. Cartomanzia - 5a parte - Il costo del menù completo


    Data: 28/08/2023, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: zorrogatto, Fonte: EroticiRacconti

    ... affondi, ma poi con un gemito roco si era svuotato nell’intestino di Paola, mentre l’altro cliente glie lo aveva infilato in bocca senza tante storie ed il commesso si divertiva a pizzicarle i capezzoli: ormai non avevano più remore e volevano godersi quella troia, miracolosamente arrivata per soddisfare le loro voglie.
    
    Dopo il tipo dei DVD, anche il commesso aveva deciso di approfittare della disponibilità dei buchi di quella troia e solo dopo essersi scaricato anche lui nel culo, cominciò a farle provare i vari plug-in.
    
    Si era accorto con stupore che, man mano che saliva di dimensioni e quindi l’introduzione era più difficoltosa e dolorosa per la donna, questa si bagnava sempre di più, arrivando a gocciolare di eccitazione quando riuscì, pur con molta fatica, ad introdurle un plu-in del diametro di ben dodici centimetri, superiore a quello di una bottiglia di vino.
    
    Alla fine Paola era uscita dal sexy shop con quattro plug-in nella borsa, quello più grosso che aveva lasciato nel culo -nonostante il piacere che le dava il dolore che provava, non se la sentiva di levarlo subito, dopo tutti i maltrattamenti che il suo sfintere aveva sopportato- e le sborrate dei tre che le riempivano deliziosamente lo stomaco, avendoli bevuti tutti per ringraziarli di averla aiutata a fare gli acquisti.
    
    Il Maestro le aveva detto che era giusto che lei imparasse a comportarsi correttamente anche “in esterno” e quindi una sera l’aveva portata in un pub di suoi amici, a servire ai ...
    ... tavoli.
    
    Le aveva prescritto come vestirsi (minigonna scozzese plissettata, camicetta bianca annodata sul pancino invece che abbottonata, decolté con tacco dieci, un plug «medio» -tra quelli che aveva- nel culo e null’altro!) ed erano arrivati nel pub affollato.
    
    Lei aveva notato che altre due donne servivano ai tavoli, in una mise simile alla sua e che gli avventori, quasi tutti maschi, si prendevano ampie libertà con loro.
    
    Il Maestro Dido le disse che anche lei doveva ricordarsi che «il cliente ha sempre ragione»e che perciò doveva lasciare liberi gli avventori di fare ciò che volevano con lei e di eseguire qualunque loro richiesta.
    
    Fu una serata davvero faticosa -fino ad oltre le due del mattino!- e lei ne conservava nella mente solo pochi fotogrammi: le mani che la palpavano, pizzicavano, sculacciavano e frugavano mentre serviva, le richieste -a volte garbate a volte brutali- perché spompinasse, i due che gli avevano messo insieme i cazzi nella fica ristretta dall’ingombro del plug nel culo, i sessantanove che aveva fatto con le altre due cameriere mentre, verso la fine della serata, l’altra donna che stava sopra di lei veniva ripetutamente inculata da diversi cazzi.
    
    Lei avrebbe comunque perso il conto, se mai avesse deciso di tenerlo!, dei cazzi che aveva preso.
    
    L’indomani non sarebbe andata allo studio del Maestro: doveva rivedere i suoi genitori, tornati da uno dei loro viaggi, ed anche sua sorella ed andare tutti insieme al mare; poi la sera, finalmente!, ...