1. Cartomanzia - 5a parte - Il costo del menù completo


    Data: 28/08/2023, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: zorrogatto, Fonte: EroticiRacconti

    «Un pochino sì. Dovresti aprirla un pochino di più…» replicò ammiccante il tipo che, davanti al camerino di prova, si stava godendo la scena di lei nuda.
    
    No! Non voleva, non doveva, pensò mentre la sua mano -come fosse quella di qualcun altro!- faceva scorrere la tenda di una buona ventina di centimetri e dalla sua bocca usciva la domanda, con tono malizioso: «Così va meglio?»
    
    Il giovane, incapace di credere che la sua scherzosa replica venisse presa alla lettera con così tanta naturalezza, mormorò tra sé: «Uhm… Non sai cosa ti farei…»
    
    Paola lo guardò fisso negli occhi, mostrando una sicurezza come se lei fosse vestita e l’uomo vergognosamente ignudo: «Cosa mi vorresti fare? Magari prima mettermi il cazzo in bocca per farti fare un bel pompino e poi mettermelo nella fica alternandola al culo?»
    
    Il tipo non credeva alle proprie orecchie: mai, in vita sua, aveva avuto una risposta così accomodante e detta con tono così tranquillo, poi!
    
    Poi, pensò di aver capito “il trucco”: «Uhm… e quanto mi costerebbe, il… menu completo? Mica lo farai per sport, no?» chiese, sapendo come gira il mondo.
    
    Restò completamente spiazzato dalla risposta della donna: «Costare? Cosa intendi dire? Io cerco cazzi perché mi piace prendermeli, perché mi piace ricevere la sborra dentro e addosso, mica per altro!»
    
    Era assolutamente interdetto. Restò a ripassarsi nella mente quella risposta per almeno una trentina di secondi, ma poi occhieggiò l’orologio e decise che gli stava venendo ...
    ... tardi, molto tardi! E si allontanò con passo svelto.
    
    Paola lo guardò andare via con un misto di delusione e sollievo e poi cominciò finalmente a provarsi gli abitini e, nonostante non avesse richiuso la tendina, nessuno si fermò a rimirarla: solo una donna avanti con gli anni ed i chili le gettò un’occhiata malevola e si allontanò borbottando.
    
    Alla fine scartò due abitini e si presentò alla cassa con i tre che aveva scelto e poi lasciò il negozio, per raggiungere casa con passo svelto.
    
    Era sul letto, al buio e rifletteva.
    
    Cercava di mettere a fuoco il quanto era cambiata, andando alle sedute nello studio di Maestro Dido per tutta quella settimana.
    
    Si portò distrattamente la mano al sesso e lo sentì inumidito, voglioso, aperto come la bocca di un assetato, un affamato: la sua stretta topina era diventata un ficone aperto e slabbrato e -perfino!- le sue labbrine stavano diventando pendule.
    
    Il suo culetto stretto, poi, era stato dolorosamente allargato dagli amici del Maestro, che lo avevano dilatato al punto che in quel momento, a freddo, le entravano due dita senza alcuna difficoltà.
    
    E poi... poi continuava a vergognarsi profondamente, quando diceva certe cose, ma… era più forte di lei, il dirle! Non solo non riusciva più ad evitare di fare riferimenti sessuali, ma, anziché le garbate perifrasi che a volte osava formulare, adesso usava esclusivamente termini espliciti che esponevano con raggelante crudezza quello che, da almeno una settimana, aveva cominciato ...
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