1. Cambiai la moto.


    Data: 21/08/2023, Categorie: Etero Autore: Checco752., Fonte: EroticiRacconti

    ... consumare chilometri in moto, chiamo il mio capoufficio chiedendogli due giorni di permesso. Lui accetta e subito riempo il borsone che metterò nel sidecar così farà anche da ulteriore cuccia alla cagnetta e, presi soldi al bancomat, parto senza meta e poco dopo mi ritrovo sulla strada del mare e lì dò molto acceleratore. Tutto procede bene e tutti mi danno la giusta precedenza e già penso ad una cena di pesce ma non penso però a fermarmi ad uno "stop" e vengo travolto da un camion che mi fa sobbalzare dal sellino. Risultato: rimango senza coscenza in Ospedale e quando il giorno dopo riprendo i sensi, mi ritrovo su un letto con la gamba destra attaccata ad un verricello posta in alto, il braccio destro, tutelato da un affare rigido e pesante ed insomma,molto confuso e rimbambito. Mi viene subito a fianco un'infermiera molto carina, gentilissima, delicatissima che mi chiede subito come mi sento e le rispondo di stare molto confuso e stanco e non capisco perchè sono lì. Lei sorride e poi mi racconta tutto ed infine, dulcis in fundo, mi tranquillizza sulla mia cagnetta che ha solo una zampetta fasciata ed al momento è sotto le cure della mia portinaia che aveva letto la notizia sui giornali del mio incidente. Felice di sapere che Domitilla è in buone mani, chiedo alla bella infermiera che devo fare pipì e lei subito prende l'attrezzo giusto: il pappagallo, e lì esce bene in vista il mio imbarazzo nel non potere prendermi il pene e liberarmi del bisogno, ma Clara, così poi si ...
    ... presentò ed io contraccambiai con Checco, non fece altro che impugnare il mio povero gran batacchione ed infilarlo nel pappagallo ma notai subito, che aveva sgranato gli occhioni azzurri come il mare ed osservava perplessa le dimensioni generose di lui e la fissai richiamando la sua attenzione con lo sguardo penetrante che avevo. Dopo che finii di liberarmi dell'urina, chiesi a lei se me lo toglieva e lì non perse l'occasione per estrarlo dal pappagallo lentamente, con delicatezza ma palpandolo a lungo e subito sentii un intenso piacere e glielo feci notare naturalmente parlando solo della sua delicatezza professionale. Lei mi sorrise poi il suo turno terminò e tralascio che si prese cura di me perchè è meglio non ricordarlo: delicatezza di uno scaricatore di porto...! Clara non la vidi più per tre giorni ma al quarto la vid entrare da me dandomi la notizia che tra due giorni sarei stato dimesso dall'Ospedale e dovevo però fare esercizi fisici di riabilitazione ed allora le feci presente i miei problemi: ero solo, parenti ed amici svaniti nel tempo. Lei se ne andò ma tornò subito dopo dicendomi che se volevo potevo ffidarmi a lei e trasferirmi a casa sua fino alla intera ripresa senza problemi e, mentre parlava andava con gli occhi a cadere sul "bozzo" che spuntava sotto le lenzuola ed io sorrisi rispondendole sì! Lei gongolò ed al momento della mia dimissione mi portò con una carrozzella alla sua auto e mi fece salire poi arrivammo da lei. Quei giorni furono da sogno per me: ci ...