1. Il segretario particolare - 1


    Data: 19/08/2023, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... si sarebbe mai aspettato potesse succedergli.
    
    “Aspetta”, disse allora don Salvatore e, sollevato un poco il bacino, si fece scivolare da sotto il culo pantaloni e mutande, lasciandoli ricadere fino ai polpacci.
    
    D’un tratto, Vito si sentì in imbarazzo: che ci faceva in ginocchio davanti a un uomo con i pantaloni calati e tutta la mercanzia in bella mostra? Che ci faceva col suo uccello stretto in pugno? Innegabilmente, però, quell’uccello esercitava uno strano influsso su di lui: non che ne fosse attratto, anzi l’idea che gli era stato chiesto di succhiarlo gli rivoltava quasi lo stomaco, ma non poteva fare a meno di continuare a stringerlo nella mano, di sentirne il calore, la forza, il pulsare del sangue attraverso le vene nascoste; non poteva staccare gli occhi da quella cappella sguainata così incredibilmente rosea…
    
    “Su, - intervenne don Salvatore – fatti sotto, non ti morde mica!”
    
    Oppresso dalla ineluttabilità del compito che lo aspettava, il giovane si avvicinò, schiuse le labbra e lambì con la punta esitante della lingua la superficie del glande. Il sapore della bava che lo ricopriva gli pizzicò le papille e lui si ritrasse quasi schifato. Ma non mollò la presa e poco dopo fece un secondo tentativo. Stavolta la lingua indugiò un po’ di più sulla superficie spugnosa, prese confidenza col suo odore pungente, col sapore asprigno, e pian piano si distese, spianandosi a leccare tutt’intorno, non certo con ingordigia, ma per lo meno senza troppo disagio.
    
    Don ...
    ... Salvatore, dal canto suo, si godeva con leggeri mugolii quel servizio ancora incerto, eccitato non solo dal piacere fisico, ma anche dall’implicita, quanto innegabile sensazione di potere che gliene derivava: non è da tutti indurre un altro uomo a leccargli il cazzo!
    
    Per fortuna, però, don Salvatore era una persona di buon senso: quello che gli interessava non era esercitare il suo potere su qualcuno, ma più solo godersi un buon pompino; e per di più Vituzzo gli stava troppo simpatico per volerlo umiliare in qualche modo.
    
    “Apri la bocca, adesso, prendilo…”, mormorò, carezzandolo sulla nuca.
    
    E Vito, dopo un attimo di esitazione, aprì la bocca, ingoiando la cappella turgida, che gli riempì per intero il cavo orale. Ebbe un leggero rigurgito a quell’ingombro, ma riuscì a controllarlo e subito si sentì la lingua impastata dal sugo denso che spurgava da quel cazzo in preda ormai ad un’eccitazione inarrestabile.
    
    Non sapendo come procedere, Vito fece ricorso alle sue esperienze in merito,
    
    vale a dire al pompino che la sua ragazza gli aveva fatto una volta, prima di mollarlo e a quelli che aveva avuto modo di vedere nei filmati porno, di cui era sempre stato un discreto consumatore. Ma un conto era la teoria, un altro la pratica: anche se nella mente aveva bene o male uno schema delle cose da fare, gestire quell’affare nella bocca era un problema non da poco. La voluminosità del glande gli impediva di muovere agevolmente la lingua, la scarsa dimestichezza gli faceva ...