1. Rebeca cap.7 - A scuola durante la recita


    Data: 20/07/2018, Categorie: Etero Autore: FrancoT, Fonte: EroticiRacconti

    ... auto e che sarebbe tornata subito. Ana non se ne sarebbe accorta e comunque non avrebbe mai lasciato la visione dello spettacolo della figlia per andare a cercare Rebeca.
    
    “Dove andiamo?”, le dissi allungando la mano verso di lei.
    
    “Laboratorio di fisica. Primo piano”, disse lei mostrandomi un mazzo di chiavi che faceva ondeggiare nella mano destra. Prese la mia mano e ci incamminammo a passo spedito verso il laboratorio, mano nella mano. I corridoi erano vuoti. Quando giungemmo al laboratorio, aprimmo la porta e la richiudemmo dietro di noi. Si sentiva lontano la musica della recita.
    
    “Durerà ancora un’ora”, mi disse lei ponendosi davanti a me e cominciando ad armeggiare con i miei pantaloni. Si allungò, alzandosi sulle punte delle scarpe e mi baciò. Allo stesso tempo mi abbassò, quasi d’un colpo, pantaloni e boxer.
    
    Quel momento di quel tardo pomeriggio fu fantastico tanto quanto fu inaspettato. Quando terminò il bacio, si accovacciò davanti a me, senza inginocchiarsi per non rovinare le calze color carne che indossava. Prese il mio cazzo in mano e se lo guidò in bocca, maneggiandolo con mano e lingua finché la mia erezione non fu piena.
    
    Quando io fui pronto, si alzò, mi prese per mano e mi guidò fino alla scrivania al centro dell’aula.
    
    “Non rompermi le calze perché non ho il cambio. Ok?”.
    
    “Ok”.
    
    A quel punto Rebeca si sollevò la gonna ed al contempo si abbassò collant e slip fino a metà coscia. Poi si issò sulla cattedra e si sdraiò all’indietro ...
    ... puntando i tacchi sul legno piano.
    
    “Leccami, oppure scopami subito. Oppure scopami e poi leccami. Fai ciò che vuoi”.
    
    Mi portai vicino alla scrivania e decisi di scoparla subito, senza perdere tempo. La presi per le ginocchia e la tirai vicino al bordo della scrivania, poi poggiai il mio cazzo contro al suo sesso ed entrai agevolmente dentro al suo corpo. Era eccitata ed il suo sesso già bagnato.
    
    “Spingi, dai! Spingi!”.
    
    “Lo vuoi, eh?!?!? Sei già tutta bagnata!”.
    
    “Certo che lo voglio, altrimenti non saremmo qui a scopare mentre i nostri figli recitano!”.
    
    Le presi le caviglie e le posizionai sulle mie spalle. Avevamo assunto una posizione che avevo visto in molti film hard e che mai avrei pensato di assumere insieme a Rebeca, quella mamma perfettina e perbenista con la quale litigavo sempre nei consigli di classe.
    
    Quello che si stava generando tra di noi era un rapporto al quale entrambi tenevamo e dal quale non avevamo altre pretese che quelle di trarne piacere. Non parlavamo di altre questioni. Politica, vita civile, vita familiare e tutte le questioni di cui parlano le coppie normale non erano mai entrate nel nostro rapporto. Noi facevamo sesso. Punto e basta ed anche quel pomeriggio lo facemmo alla grande.
    
    “Sto per godere, sto per godere!”, mi disse mentre percepii la musica della recita che saliva di volume. Si portò le mani alle chiappe allargandosele come per agevolarmi il totale ingresso dentro di lei ed allora le diedi due spinte più energiche che la ...