1. Un amore molto particolare. seguito


    Data: 18/08/2023, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Voldenuit, Fonte: Annunci69

    ... d’animo e l’attesa che in me, al contrario, cresceva di minuto in minuto.
    
    La giornata passò tranquillamente chiacchierando, fumando e bevendo te.
    
    Verso le diciotto chiedemmo il permesso di ritirarci nella nostra stanza. “Ci vediamo più tardi - disse l’uomo alzandosi in piedi in segno di rispetto”.
    
    Andammo in camera e ci sdraiammo sul letto per riposare un pò. Mi alzai solo, al crepuscolo per accendere tutte le candele presenti nella stanza. In quel momento si apri la porta “Permesso posso entrare?” era Anna, vestita con una strana vestaglia nera che le scendeva a riaprire i piedi nudi.
    
    “E’ venuto il momento - disse - adesso prepareremo la schiava Magda. Se lei vuole - rivolgendosi a me - può assistere. Si sieda su quella sedia laggiù e ricordi che da adesso in poi le non potrà più rivolgere la parola alla schiava ne tantomeno sfiorarla, anche con un dito”.
    
    “Adesso - rivolta a Magda - spogliati e stenditi nuda sul letto a pancia in giù”. Poi andò in bagno e ritornò con una bacinella di acqua. Imbevve nell’acqua una pezzuola e iniziò a detergere il corpo di Magda, dal collo fino alla punta dei piedi. Tutto si svolgeva nel più assoluto silenzio rotto solo da qualche sospiro di piacere quando le dita di Anna sfiorano qualche punto sensibile del suo corpo.
    
    “Adesso apri un pò le gambe che devo lavare il culetto, dentro e fuori”. Versò sul suo dito indice del gel lubrificante e poi, divaricate le natiche le inserì il dito in tutta la sua lunghezza nel retto. Il ...
    ... movimento del dito che entrava ed usciva il massaggio alle pareti del retto provocarono dopo qualche minuto la reazione della schiava che non potè trattenere dall’emettere una serie di peti che non era riuscita a controllare. “Scusami, scusami Anna” piagnucolò Magda.
    
    “Non mi devi chiamare Anna. Quando ti rivolgi a me mi devi chiamare Madame. E allora cosa hai da dire? non ti vergogni per quello che hai fatto? “Si Madame sussurrò Magda con un tono di voce appena percettibile”
    
    “Di che cosa ti devi vergognare?” incalzava Anna
    
    “Mi vergogno di avere scorreggiato mentre lei si prendeva cura di me”
    
    Poi Anna la fece girare e iniziò a lavarle i seni, il ventre, i peli del pube e socchiusa delicatamente la vagina sfregò con la spugna le pareti interne.
    
    Seguivo la scena eccitato ed affascinato, stupito dal comportamento di Magda che rivelava un aspetto di lei a me finora sconosciuto.
    
    Adesso alzati e indossa questa vestaglia. Non metterti le scarpe. Devi rimanere a piedi nudi.
    
    Adesso seguitemi. Ci fece strada, con la candela in mano, lungo il corridoio fino ad una porta in fondo al corridoio. Ci fermammo di fronte all’uscio chiuso. Bussò due volte poi aprì delicatamente la porta. Noi la seguimmo nella stanza pervasa dalla luce fioca delle candele.
    
    Al centro della stanza c’era un tavolaccio e rossa ricoperto di un imbottito di pelle rossa. Legacci di contenzione erano fissati ai quattro lati e una cinghia di cuoio pendeva con il chiaro scopo, una volta stretta alla ...