1. Non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso


    Data: 15/08/2023, Categorie: Gay / Bisex Autore: Aramis, Fonte: EroticiRacconti

    Sono alto e scuro con pelle olivastra che si abbronza molto facilmente. Di solito mi piace sugli altri la stessa tonalità della mia pelle, ma un giorno lui si presentò al lavoro.
    
    Aveva 18 anni e ne dimostrava 14 con i suoi capelli castani e il taglio di capelli alla Justin Beiber. I suoi occhi erano grandi, larghi e di un blu brillante.
    
    Era alto un metro e settantacinque, meno di me. Il suo corpo era incredibile. Indossava una canottiera bianca, inzuppata di sudore e aderente alla schiena a forma di V, ai voluminosi muscoli del petto ed agli addominali piatti.
    
    Era di un colore marrone chiaro, di solito non ero ossessionato dall’abbronzatura tipo surfista, ma era la forma del suo corpo e i muscoli che si muovevano mentre stavo lì a guardarlo spalare.
    
    Le sue braccia sembravano un po’ troppo grandi per il suo corpo, bicipiti pieni e due tricipiti ben definiti sul dorso con avambracci pieni coperti di vene mentre sollevava pala dopo pala di terra.
    
    Nelle settimane successive diventammo un po’ amici, pranzavamo insieme e chiacchieravamo. Lui era piuttosto loquace mentre io sono un più taciturno.
    
    Seppi molto di lui e le nostre vite non erano così dissimili, dalle famiglie non troppo normali, a tutto il resto.
    
    Lui stava passando un brutto periodo, era stato buttato fuori dai suoi, ma aveva trovato degli amici con cui stare.
    
    Lo aiutai con i soldi finché non fu pagato. Ogni giorno sentivo il bisogno di andare dove stava lavorando solo per vedere il suo corpo ...
    ... coperto di sudore in movimento. Non riuscivo a staccare gli occhi da lui, ma dovevo farlo a piccole dosi per non attirare l’attenzione.
    
    Un giorno aveva le spalle rivolte verso la strada e stava tirando delle funi. La sua schiena era incredibile.
    
    Quando tornai a casa quella sera non riuscivo a togliermi quell’immagine dalla mente. Mi masturbai sotto la doccia pensando di guardarlo luccicare al sole.
    
    Ero seduto sul divano con indosso solo gli shorts e giocavo con una mezza erezione, quando suonò il campanello. Andai alla porta e c’era lui ancora vestito da lavoro.
    
    “Stanno facendo una festa nella casa dove sto, scorre l’alcol e c’è rumore, non ho un posto dove andare.”
    
    Disse davanti alla soglia, ancora sporco per il lavoro.
    
    Lo invitai ad entrare e gli dissi dove c’era la doccia e degli asciugamani nell’armadio.
    
    Dopo un po’ sentii l’acqua della doccia che scorreva, avrei voluto raggiungerlo, ma resistetti.
    
    Passò poco tempo ed arrivò con indosso un asciugamano e si sedette all’altro capo del divano. Mi raccontò della festa, di come le organizzassero una o due volte a settimana e di come diventassero rumorosi e un po’ fuori controllo.
    
    Non aveva voglia di affrontare il casino e poi dover lavorare il giorno dopo.
    
    Gli chiesi se aveva portato dei vestiti di ricambio, disse di no, se gli davo ospitalità si sarebbe fermato e la mattina dopo avrebbe usato i vestiti da lavoro.
    
    Continuò a parlare mentre la tv faceva da sottofondo. Trasmettevano un film di arti ...
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