1. La noia dell'estate


    Data: 09/08/2023, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: LuceS, Fonte: EroticiRacconti

    ... intravedere l’inguine e buona parte del fianco.
    
    Mi beai un altro po’ dei loro commenti, poi mi alzai di scatto e feci per tornare dentro.
    
    Il più giovane, quello che mi aveva sorriso il giorno prima, mi bloccò.
    
    “Ehi,” disse. “vai già via?”
    
    “Mmh sì, mi annoio” risposi fintamente seccata.
    
    “E’ un peccato, mi stavo divertendo”.
    
    “Ah, davvero? E cosa ti ha fatto divertire così tanto?”. Lo vidi sorridere in imbarazzo. Non riuscivo a capire se il rossore sul suo viso dipendesse da me o dal caldo asfissiante.
    
    “Non sei male…” borbottò. Non risposi, mi limitai a posare il mio sguardo sul suo busto senza maglietta. Nemmeno lui era male, dovetti ammettere a me stessa. “Mi chiedo però come sia il resto…”
    
    “Il resto? Non capisco”.
    
    “Facciamo così: ti do trenta euro se apri l’asciugamano e mi fai vedere cosa c’è sotto”.
    
    Scoppiai a ridere. E non per la spavalderia, ma perché mi sarei denudata per molto meno.
    
    Non dissi nulla, spostai l’asciugamano e gli feci vedere tutto.
    
    Lui divenne ancora più rosso, ma pareva apprezzare. Assaggiò con lo sguardo ogni angolo, ogni curva del mio corpo.
    
    “Piaciuto?” domandai ridendo. Non fece in tempo a rispondere che tornai in casa, ma prima di entrare lasciai cadere a terra l’asciugamano.
    
    Lo sentii scavalcare in fretta il muretto che separava il mio terrazzo da quello della vicina ed entrò in casa. Aveva il fiatone dall’eccitazione.
    
    Mi voltai, falsamente stupita. La mia vagina già pulsava.
    
    “Cosa vuoi?” ...
    ... chiesi.
    
    “Scoparti”.
    
    Apprezzai la sincerità.
    
    Gli slacciai in fretta i pantaloni e cominciai a segarlo. Ben presto il suo cazzo divenne duro e pronto per penetrarmi. Lui, intanto, mi toccava voluttuosamente.
    
    “Prendimi” gli soffiai in un orecchio.
    
    Non se lo fece ripetere due volte. Con forza mi spinse al tavolo e mi piegò a novanta, mentre con un piede mi apriva le gambe.
    
    Sentii la punta del suo pene esitare un po’ davanti all’apertura della mia vagina bagnata di umori, ma poi entrò con un colpo secco.
    
    “Ah!” esclamai. Da quanto tempo non avevo un cazzo dentro di me…
    
    Prese a scoparmi con foga. Gemeva, si reggeva ai miei fianchi e spingeva con forza inaudita.
    
    I miei gemiti si mescolavano ai suoi.
    
    “Ma che cazzo sta succendo??”.
    
    Una terza voce mi fece trasalire. Era un altro degli operai. Il più anziano, forse il capo. Poco dopo entrò anche il terzo.
    
    Il giovane non smise comunque di scoparmi. Anzi l’arrivo dei colleghi l’avevano infoiato ancora di più.
    
    Il più anziano si avvicinò a noi con i pantaloni già abbassati e la verga giù eretta.
    
    Il suo cazzo era diverso: era tozzo, largo, ruvido. Mi eccitò da morire.
    
    Disse a quello giovane di spostarsi e, quando quello rifiutò, lo spinse via con la forza. Sentii il suo cazzo scivolare via dal mio sesso e provai un moto di frustrazione.
    
    Fu subito sostituito dall’altro cazzo.
    
    Il capo non era come il ragazzo. Spingeva con ancora più forza, con così tanta forza che temevo mi sfondasse.
    
    Mi teneva con una ...