1. Startrail con Dolomiti – 1


    Data: 08/08/2023, Categorie: Erotici Racconti Racconti Erotici, Etero Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu

    ... evitassi quella gente su Instagram come la peste. – Gala – rispose Lucio con evidente soddisfazione. Conoscevo tre influencer, e solo di fama, e questa non rientrava tra di esse. – Chi? – D’accordo, d’accordo – ammise il mio amico, – forse non è famosa. Non ancora, ma… diciamolo, è una gran bella topa, e diventerà presto famosissima. Anzi, eccola la! – disse, indicando discretamente alle mie spalle con un dito, sebbene la sua voce tradisse l’eccitazione nel vederla. Mi voltai e fu facile scorgerla: dai capelli rossi e dal fisico invidiabile, la influencer era seduta ad una decina di metri da me, assisa su un divanetto con accanto un ragazzo entusiasta che si stava facendo un selfie insieme a lei. Non potei non notare, lampante al pari delle tre cime poco più in là, la bocca a culo di gallina, come si suol dire, della ragazza. Già mi divenne insopportabile. Per qualche motivo, ho sempre visto gli influencer come l’evoluzione delle boyband degli anni ’80 e ’90, gruppi di ragazzini e ragazzine dal bell’aspetto che avevano come unica, vera motivazione quella di portare alla celebrità usando musica scadente un marchio attraverso il quale vendere a dei fessi della paccottiglia. Le influencer, invece, nemmeno cantano, e mi sono sempre domandato per quale motivo abbiano tutto quel successo. Ma, dopotutto, come ho notato, le ragazze tendono a fare capannello attorno a quelle che ritengono di un livello sociale superiore al proprio, sperando di risplendere anche loro di luce riflessa, ...
    ... in questo caso indossando il pattume con il loro della loro eroina, mentre i maschi… beh, sospetto che lo facciano per spararsi le seghe sulle foto, spesso discinte, delle influencer. Lanciai un’altra occhiata a Gala, e supposi che la fanbase maschile della vippetta fosse molto soddisfatta. Era palese, invece, che Lucio fosse di un’opinione diametralmente opposta: sembrava che da un momento all’altro iniziasse ad uscirgli il fumo dalle orecchie tanto appariva concentrato nel contemplarla. Doveva essere uno della fanbase, sospettai. Uno di quelli molto soddisfatti e con un fastidioso dolore al polso. Dovette deglutire prima di parlare, sforzandosi per concentrare la sua attenzione su di me. – Ho sentito da amici comuni che hai un album con le foto delle ragazze che hai… conosciuto. Foto molto esplicite – aggiunse, per meglio illustrare il concetto. Mi chiesi da chi l’avesse saputo. Ma immaginai che scattare una foto ad ogni ragazza mentre era soddisfatta, con il suo capo appoggiato ad una mia spalla, sdraiati a letto, non impedisse a nessuna di loro di raccontarlo. Parecchie, in realtà, mi avevano mandato loro stesse degli autoscatti che non avrebbero voluto far vedere alle proprie madri, spesso ancora prima di ammirarle nude di persona, quindi il fatto che la cosa fosse di dominio pubblico non avrebbe dovuto essere una sorpresa, per quanto non mi facesse piacere. Mi limitai ad annuire, minimizzando come se fosse stato un nulla di che. – Ti sfido: fammi avere una sua foto di ...
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