1. Il padre di Clara (seconda parte)


    Data: 13/07/2023, Categorie: Voyeur Autore: Ryan74, Fonte: EroticiRacconti

    ... eravamo seminudi, uno di fronte all’altra mentre ci masturbavamo, io non ero mai stato così eccitato, a volte mi sembrava di vedere meno, mi si era quasi annebbiata la vista, interrompo Erika “La fai una cosa per me?” Erika che cominciava a provarci un certo gusto a masturbarsi “Certo!” Io “Puoi toglierti la maglietta, tanto lo so che non indossi il reggiseno” Erika obbedisce in un istante, mostrando le sue tettone meravigliose, sono bianchissime coi capezzoli grandi rosa e mentre si masturba, ora comincia ad accarezzarne una. A quella visione ho avuto una ulteriore scarica di adrenalina, che ho dovuto subito smorzare per non godere subito, allento la presa e comincio a muoverlo molto più lentamente ma Erika, da perfetta stronza rincara la dose “Mi prende, mentre sono appoggiata al tavolo, mi scopa forte, vuole vedere sbattere le tette sotto i suoi colpi, continua a insultarmi, che non mi basta mai, che voglio sempre il cazzo, arriva a dirmi che forse non mi basta più un solo cazzo e che se lo avesse saputo non avrebbe mandato via l’operaio ma che mi avrebbe fatta scopare anche da lui e poi mi chiede”. Il padre di Clara “Troia, dimmi la verità, sei dispiaciuta che ho mandato il mio operaio a casa? Se ti chiedevo di scoparlo tu lo facevi?” Erika, ci mette un po' a continuare il racconto perché era completamente presa dal mio cazzo e dalla sua mano in mezzo alle cosce “Io gli dico di no, che non avrei accettato e lui mi dice che va bene così, che sono la sua buttana ...
    ... personale, continua a sbattermi forte ancora per un po', io godo urlando che lui mi deve tappare la bocca e subito dopo, mi trascina all’indietro, mi dice di prenderglielo in bocca subito che sta per sborrare, lo faccio, mi viene in bocca e mi ordina di ingoiare, faccio come dice lui anche poco dopo quando mi chiede di lucidargli il cazzo con la lingua, si ricompone, si appoggia a delle tavole, come per riprendere le forze e con la sua solita gentilezza mi dice di rivestirmi che deve andare a casa che a quell’ora, di sicuro ha il piatto in tavola”. E qui Erika continua raccontando che in pochi secondi si riveste, ripercorre il tragitto obbligato del cortile, il vicolo, raggiunge la macchina e torna a casa.
    
    “Solo che quando sono tornata, ero soddisfatta mentre ora… no!” Erika continua a toccarsi più intensamente, ha gli occhi socchiusi “Ci pensi tu a soddisfarmi?” Avevo capito da un bel pezzo che saremmo finiti a fare sesso, ormai era chiaro, mi alzo, vado verso di lei “Fermati, andiamo in camera, voglio godermela e non sempre una cosa veloce” Andiamo in camera da letto, Erika ha in pugno la situazione “Sdraiati”, dopo aver accontentato Erika, sale su di me, ci impiega un attimo a metterselo dentro, è seduta sul mio cazzo e lo muove lentamente, io la tengo per i fianchi, finché non gli afferro le tettone, era grandissime, non riuscivo a prenderle completamente ma vedevo che lei apprezzava e il suo movimento, sempre lentamente, aumentava di intensità e aumentavano anche i suoi ...