1. Umiliata sul ring


    Data: 10/07/2023, Categorie: Trans Autore: Dani, Fonte: EroticiRacconti

    ... almeno dieci chili più di me. L’arbitro chiamò entrambe al centro del ring per le consuete raccomandazioni e subito la mia avversario cominciò a provocarmi.
    
    “Puttana, sarò il tuo game over… alla fine ti leverò il costume e mi divertirò, come sempre!”
    
    Sapevo che questo genere di insulti era tipico di quei combattimenti e non mi impressionarono. Mi ero allenata bene ed ero sicura di vincere. Purtroppo le cose sarebbero andate diversamente. Al suono del gong Nadia partì subito alla carica con una serie di calci bassi che schivai per miracolo. Nonostante fosse piuttosto tozza era dannatamente veloce. Provai una presa incrociata ma non riuscii a farla cadere. Le sue gambe sembravano avvitate al terreno: ogni tentativo di sgambettarla veniva frustrato con facilità. Raccolsi tutte le forze che avevo e dopo l’ennesima schivata l’afferrai dietro per il collo e con tutto il peso del mio corpo la trascinai al tappeto. Riuscii a tenerla ferma solo qualche secondo, poi con una rapida capriola a terra di liberò.
    
    “Tutto qui quello che sai fare, puttanella?” mi urlò.
    
    Era indubbiamente più forte di me e per la prima volta provai la paura di perdere. Cominciai a girarle attorno, scappando ed evitando i suoi attacchi. Il pubblico presente non approvava questa mia tattica e cominciò a gridarmi di tutto. La mia fuga non durò molto perché la mia avversaria ad un certo punto mi chiuse all’angolo e mi tempestò di pugni e calci fino a farmi cadere in ginocchio come una bambola di pezza. ...
    ... Battei la mano due volte sul tappeto in segno di resa ma l’arbitro fece finta di non vedere.
    
    La folla a bordo ring continuava ad urlare eccitata: tutti volevano che mi massacrasse.
    
    Feci per alzarmi ma un pugno fortissimo alla bocca dello stomaco mi lasciò completamente senza fiato. Crollai in avanti in ginocchio, boccheggiante, mentre da dietro lei mi pigliava a calci nel sedere. Mi fece fare due giri del ring a calci poi finalmente l’arbitro bloccò l’incontro. Ma il peggio doveva ancora venire.
    
    “Te l’ho detto che non vali niente… e adesso inizia il mio divertimento.” disse Nadia allacciandosi in vita uno strap-on che qualcuno le aveva passato.
    
    Io ero in ginocchio, frastornata e incapace di oppormi. Con un piede sulla schiena mi obbligò a chinarmi sui gomiti e ad alzare il sedere a 90°. Poi da dietro, mi strappò il costume denudandomi e facendo comparire il mio piccolo pene pigiato sotto il body. La sorpresa per tutti fu enorme: per qualche secondo non si udì nemmeno un sospiro, poi si scatenò un inferno di urla, insulti e risate. Avrei voluto scomparire per sempre. Mi sentivo patetica e ridicola mentre le lacrime mi scorrevano copiose.
    
    “Ahh... ma allora sei un fem-boy! Imbrogliona, anzi imbroglione! Meglio così… invece di fotterti la fica ti farò il culo!” gridò Nadia mentre la gente sembrava impazzita e la incitava ad umiliarmi.
    
    Io, in ginocchio col sedere in aria e il minuscolo pene penzolante ero troppo spaventata e confusa per reagire. Girai la testa e ...
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