1. Lily-Rose


    Data: 08/07/2023, Categorie: Sentimentali Autore: Arya, Fonte: EroticiRacconti

    Premessa
    
    Ho scritto “Lily-Rose” nella primavera del 2020. Ho utilizzato questo breve racconto per partecipare a un concorso letterario per gialli, thriller e noir. Nel mese di febbraio 2021, la casa editrice che aveva organizzato il concorso ha pubblicato una raccolta di racconti, “I signori del noir”, all’interno della quale è apparso “Lily-Rose”, una storia d’amore e mistero.
    
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    Nella mia mente, il 2021 è associato all’immagine di un bosco, un bosco dai riflessi di fuoco. Sono trascorsi due anni da allora, eppure, per me, il tempo ha smesso di scorrere a partire dall’autunno di quell’anno.
    
    Mi chiamo Emma. Tra qualche giorno compirò trent’anni. Nel corso della mia vita ho amato poche cose, una di queste sono i fiori. Dunque, quando otto anni fa la mia bambina è venuta alla luce, ho deciso di chiamarla Lily-Rose. Lily-Rose, la mia vita, il mio tormento. Mai avrei creduto di essere in grado di amare un essere vivente in maniera così intensa e così incondizionata. Non ho mai avuto un buon rapporto con i miei genitori e, quando questi sono morti in un incidente d’auto nel 2014, non ho pianto a lungo la loro scomparsa. Avevo solo ventidue anni all’epoca ed ero già incinta di Lily-Rose, che nacque circa un anno dopo. Lavoravo come cameriera in un bar. Lily-Rose è stato il frutto di una notte folle in discoteca. Non ricordo il nome del padre di mia figlia, né d’altronde ho mai cercato di mettermi in contatto con lui. Non lo amavo e non ero interessata al matrimonio, ma ...
    ... da quando ho saputo di aspettare una bambina, non ho mai avuto dubbi sul da farsi. Desideravo Lily-Rose, la desideravo più di ogni altra cosa nell’universo.
    
    Nel 2021 lei aveva sei anni. Era una bambina deliziosa. Ancora riesco a evocare ogni dettaglio della sua persona, quasi l’avessi qui, davanti ai miei occhi umidi di pianto. I suoi capelli lisci e scuri, raccolti in due treccine che, partendo dal capo le ricadevano morbide sulle spalle. I suoi occhi castani e grandi, che scrutavano il mondo colmi di stupore. Le sue guance rosee e paffutelle. La sua pelle bianca, candida. Il suo piccolo corpicino perfetto, simile a quello di una bambola. Oh, Lily-Rose… mi domando dove tu possa essere, e, nel mentre, il dolore si riversa sul mio cuore come l’inchiostro nero sulla pagina bianca.
    
    Era la fine di settembre quando la vidi per l’ultima volta, quel fatidico anno. I miei genitori mi avevano lasciato in eredità una piccola casa in montagna. Era una costruzione piuttosto rudimentale, realizzata con pietre scure ricoperte qua e là di muschio verde. Io e la mia bambina eravamo solite trascorrerci qualche weekend. Quel sabato giungemmo lì intorno a mezzogiorno. Mangiammo dei sandwich in maniera sbrigativa e, subito dopo, andammo a passeggiare nel bosco.
    
    Imboccammo il sentiero che si apriva fra gli alberi, le cui foglie avevano ormai assunto tonalità autunnali. Il sole splendeva attraverso di esse, donandogli bagliori infuocati. L’intero bosco pareva in fiamme, era un alternarsi ...
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