1. Liberazione


    Data: 07/06/2023, Categorie: Trans Autore: Hermann Morr, Fonte: EroticiRacconti

    ... sottobraccio che sembravano fidanzati da sempre, la casa di Fernando era davvero vicina, ma i borghi stretti erano intasati di gente e si dovevano fare strada a ogni passo.
    
    Intanto Fernando aveva notato una tasca dietro la gonna di Ana e intuendo la sola cosa cui potesse servire ci aveva infilato la mano. Lei, contenta di quella presa di possesso, aveva preso ad ancheggiare in maniera più ampia per fargli sentire bene il sedere sotto le dita, e mentre superavano il muro umano più denso, quello che regolarmente si forma tra Ten e Civico Nove, si sentì di nuovo afferrare per il mento.
    
    Si toccarono le labbra, odore di alcool, ma poco importava.
    
    Sul fianco di palazzo Tirelli, edificio rinascimentale a pietre scoperte, si apriva una porticina di legno verde in una cornice di edera, una rientranza che terminava con la vetrina di un minuscolo negozio di arredamenti.
    
    Si rifugiarono li per slinguarsi, allungò una mano sul pacco sentendolo pronto all'uso sotto il pesante tessuto, Fernando non toglieva la mano dalla tasca e con l'altra frugava sotto la camicetta. Andarono molto vicini a perdere ogni ritegno e fare tutto li, nello scarso riparo di un androne. Ma riuscirono a ricomporsi e a percorrere i pochi metri rimasti per arrivare a un più sicuro rifugio.
    
    Borgo Schizzati, una strada che per i primi metri è più larga di quella da cui venivano, ma subito viene ridotta a una strettoia dalla massa quadrata di una casa, dove anni prima c'era il negozio di ...
    ... vernici.
    
    Proprio li viveva Fernando, secondo piano, salirono silenziosi, ma come la porta dell'appartamento fu chiusa alle loro spalle, ripresero la foga di prima, in piedi nell'anticamera senza neanche spostarsi su qualcosa di confortevole.
    
    Il padrone di casa si era impadronito anche delle bocce e del viso di Ana. Baciava, mordeva, strizzava con violenza, e intanto Ana aveva liberato dalla gonna il suo affare, che non ne poteva più di stare prigioniero, poi aveva aperto la gabbia anche all'altro uccello, li teneva tra le mani uno contro l'altro e muoveva piano avanti e indietro.
    
    " Facciamo un gioco. " - disse mentre Fernando aveva concesso un attimo per respirare - " E' come la conta, il primo che viene sta sotto. "
    
    E' un gioco dove non è possibile mentire, durarono poco tutti e due, ma fu Ana a perdere, o vincere, punti di vista.
    
    Poco dopo, tempo di ripulirsi ed erano nella camera da letto, su un matrimoniale spazioso, i vestiti abbandonati sopra una sedia.
    
    Ana come promesso stava sotto, baciava da sotto il tarello teso di Fernando, che gli stava inginocchiato di fianco, lo suonava con le labbra come un flauto traverso, fin quando quello cambiò posizione per mettersi a sessantanove, e glielo spinse a fondo nella bocca.
    
    E' questo stare sotto; sentire il suo peso, il suo ventre che struscia sui seni e chiedersi come sarebbe se fossero veri, respirare solo col naso e frullare la lingua, mentre lui invade l'intimità con le sue dita, senza chiedere. Bello ? La zoccola ...
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