1. Il viaggio di Cecilia 4


    Data: 03/06/2023, Categorie: Sentimentali Autore: beatrice, Fonte: EroticiRacconti

    ... l'acquisto di tessuti, abiti per i Farnese recitava l'impegnativa, senza sapere chi fosse gli chiesi di approvarlo "ci si è impegnato la casa, ne sarà sicuro" dissi, e Mario: "mi voglio fidare di te, poi lo conosco", firmò l'accredito e chiuse tutto nel forziere. L'indomani il messo avrebbe consegnato.
    
    Cenammo in un'osteria vicino casa, lui ed io accanto, ma con Michele, i due impiegati del banco e un'altra guardia al tavolo con noi a scherzare, nessun timore delle malelingue.
    
    Un pensiero a Francesco con Ersilia mi venne. No, nessuna gelosia, anzi, ero contenta per lei che potesse ricostruirsi in quella famiglia per bene. Lui sapeva cos'ero e non gli servivo se non come modella per qualche opera, lei, benché sposata, poteva essere la sua donna in Viterbo e col tempo a Roma.
    
    Per parte mia un altro amore ricambiato l'avevo trovato, ma anch'esso si annunciava nascosto e senza ufficialità.
    
    Mi ritagliai uno spazio fra le sue braccia, lui non capì subito il mio improvviso calo d'umore, poi mi sussurrò: "non posso divorziare ma lo vorrei tanto".
    
    Mi feci bastare la frase e lo baciai sulle labbra.
    
    la notte una brezza entrava agitando le tende leggere risalendo dalla valle di Faul portava con sé il canto dell'acqua e rinfrescava l'aria già riscaldata dalla passione e i crescenti sospiri, mi eccitava la sua delicatezza sulla mia pelle, il chiarore della candela che gettava l'ombra del suo lento muoversi sul mio corpo nudo.
    
    gemiti mescolati ai suoni del bosco si ...
    ... perdevano per le stanze congiunti in sinfonia col cricchiolio di legni e fruscio di stoffe.
    
    M'accendono ancora il ricordo dei suoi baci su di me, il suo tocco nel profondo della mia intimità, ciò che mi donò quella notte fu il suo piacere nel vedermi godere.
    
    Lì, gettata sul quel letto, la sensazione di irreale che tutto ovattava, sentivo la sua bocca, la sua lingua fra le mie pieghe bagnate dal desiderio risalirmi i bordi, mi aggrappai a quelle lenzuola nella lotta impari delle sue labbra col mio piccolo lembo di carne arrossata, fradicio di voglia, godevo di quelle mani sui miei seni, sui miei fianchi, che mi stringevano vita e glutei, serrai con un grido ad uno spasmo violento le sue guance fra le mie cosce, avvolte dalle sue braccia;
    
    assaporò la me più vera, la resa delle mie membra, mi avrebbe potuto trafiggere il cuore con una lama e non me ne sarei accorta, risalì sinuoso il mio corpo e mi donò dalla sua lingua il mio sapore, si fece spazio tra le mie gambe e penetrò in me. La lotta fra noi era appena cominciata.
    
    Un nuovo giorno bussò ai vetri delle finestre con il canto già forte delle cicale dei primi di luglio.
    
    Nell'aria non c'era il profumo di menta dell'acqua preparata da Perla, per scrostarmi di dosso l'odore di sesso venduto. c'era l'aroma di un amore donato e ricevuto; c'era il corpo di un uomo davvero innamorato, abbandonato, addormentato sul mio, che mi teneva avvinghiata a sé, non un foglio e qualche scudo sul lenzuolo, ombra sporca di un cliente ...