1. Lockdown in famiglia (Capitolo 2)


    Data: 03/06/2023, Categorie: Racconti Erotici, Etero Lesbo Incesti Racconti sull'Autoerotismo, Sesso di Gruppo Autore: Lady_Lothlorien, Fonte: RaccontiMilu

    ... avrebbe trovato la sua sorellina, che lo aveva fatto venire la sera prima, la sua fantasia più sfrenata. Non avrebbe detto niente. Sarebbe rimasto in silenzio per venire poi come un fiume in piena sulla mia mano e chissà, magari anche in faccia, in bocca, vista la sua eruzione precedente. Questo pensiero mi diede coraggio; ok, mi dissi, questa sera lo faccio.
    
    La giornata passò lentamente, come tutte d’altronde, ma in modo particolare, perché i miei pensieri erano sempre fissi sul mio piano diabolico. Mi masturbai quattro o cinque volte durante la giornata, l’ultima volta in cucina, poco prima di cena. Saranno state le 19:00, mamma era in bagno e papà ancora su quelle solite parole crociate. La mia mano era dentro le mutandine ma immaginavo che la mano fosse di Luca, che mi masturbasse mentre mi infilava il suo cazzone in bocca. Io lo segavo mentre le mie labbra erano serrate sul suo glande, con la lingua che titillava il suo frenulo. Era un’immagine così vivida! L’orgasmo stava arrivando inesorabile e proprio per questo mi era “sconnessa” dal resto del mondo. Stava arrivando prepotente, lo capii da i piccoli spasmi che stavano tormentando i miei addominali e le pareti vaginali. Eccolo arrivare, forte e chiaro. Tirai fuori le dita da me per premerle sul clitoride e godere ogni attimo di quel piacere stupendo, ma mamma entrò in cucina. Cercai, vi giuro, cercai di trattenermi, ma ormai l’orgasmo era partito ed è impossibile fermarlo una volta che la diga è aperta. Guardai ...
    ... mamma mentre l’orgasmo era al suo culmine, mamma si avvicinò a me, poggiò le sue mani sulle mie spalle e si mise dietro di me. Il mio corpo era teso e tremante, quando mamma si chinò e mi sussurrò all’orecchio “Godi amore, lasciati andare, ma non fiatare, ti prego” poi posò la sua mano sulla mia guancia e delicatamente ruotò il mio viso da un lato e si chinò per baciarmi. Stavo ancora venendo e d’istinto aprii la bocca leggermente permettendo alla lingua di uscire fuori. Il contatto delle nostre lingue e delle nostre labbra fecero da propellente per un nuovo orgasmo, non credevo fosse possibile, ma lo spasmo fu talmente forte, inaspettato, che ne scatenò un nuovo e più potente. Ansimai, forse addirittura urlai, ma nessuno sentì mai il mio piacere, anzi, soltanto mi madre lo sentì, perché morì fra le nostre labbra serrate. La mano di mamma scese sul mio seno destro e lo strinse, decisa, mentre fra pollice ed indice stringeva il capezzolo. Presi a tremare furiosamente e piccoli zampilli di piacere uscirono dal mio sesso andando ad inzuppare mutandine e pantaloni. Le nostre labbra si staccarono e mamma disse “La santarellina non è poi così santarellina eh” sorridendo maliziosa. Ero già rossa in volto per il potente orgasmo, anzi, orgasmi, appena avuti, quindi non potei arrossire di più, ma non seppi come ribattere, avevo ancora i muscoli addominali doloranti e tremanti e le gambe come gelatina. “Stai attenta però, invece di me ti avrebbe potuto vedere tuo fratello” disse facendomi ...