1. Lockdown in famiglia (Capitolo 2)


    Data: 03/06/2023, Categorie: Racconti Erotici, Etero Lesbo Incesti Racconti sull'Autoerotismo, Sesso di Gruppo Autore: Lady_Lothlorien, Fonte: RaccontiMilu

    ... erano appena entrate dentro di me. In pochi minuti stavo venendo di brutto, infatti ero bagnatissima e lo si poteva capire dal rumore di umido che riempiva il salotto. Mi feci sfuggire piccoli ansimi proprio nel momento che i miei muscoli si contrassero per l’orgasmo. Strinsi le gambe sulla mia mano per godermi immobile quella sensazione di piacere.
    
    Dopo qualche minuto ero sotto la doccia. Ne uscii rinvigorita e più rilassata. Mamma era appena rientrata e le corsi incontro per darle una mano con la spesa; se aspettavo papà facevamo notte, sfaticato. Aveva comprato delle focacce, affettati vari e birra per la cena. “Ammazza, stasera leggeri” esclamai sorridendo. “Perché, hai un appuntamento per caso in serata?” rispose guardandomi negli occhi intensamente. “No, allora vorrà dire che ci ubriacheremo come stracci e andremo a dormire presto, che ne dici?” dissi. Mamma mi guardò languida e si avvicinò al mio viso, posò le sue labbra sulle mie e aggiunse giusto un pochino di lingua, poca, ma stupendamente perfetta. Socchiusi le labbra ma il bacio era ormai finito. “Per me va bene” sussurrò facendomi l’occhiolino. Io avvampai e diventai di certo tutta rossa in viso, perché mia madre mi carezzò la guancia facendo un’espressione tra il divertito e l’eccitato. Poi si allontanò annunciando che avrebbe fatto una doccia.
    
    Mio fratello si presentò in cucina ancora mezzo addormentato, ma credo che fosse abbastanza sveglio da capire che avrebbe dovuto aspettare che la torre Eiffel si ...
    ... ammorbidisse prima di andare in cucina, tanto che in effetti, della torre, neppure l’ombra. Si mise seduto vicino a me sussurrandomi un “buongiorno” mentre si preparava un caffè. “Buongiorno Eiffel” risposi, pentendomi subito di averlo detto a voce alta. “Eh?” mi disse confuso lui. Avvampai di nuovo, ormai stava diventando un’abitudine per me. Non dissi niente e dopo aver preso il caffè Luca, questo è il suo nome, non credo di avervelo ancora detto, si alzò per andare in bagno. Rimasi sola in cucina, a rimuginare. Ripensai alla sera prima, a come Luca era venuto in modo così potente e mi tornò alla mente la frase che disse mentre veniva: “Tieni sorellina, bevi tutta la mia sborra”. Ero così eccitata l’altra sera, che forse sottovalutai la cosa, ma ora, a mente fredda, era chiarissimo, come il sole. Luca si stava masturbando pensando a me. Vabbè, forse il video che stava guardando lo aveva eccitato, ma disse quella frase a voce alta e sono sicura che pensasse a me. O almeno lo speravo? E lo stava facendo mentre io lo facevo guardando lui. Cioè, soltanto rileggere queste righe si intuisce quanto possiamo essere una famiglia incasinata, fermo restando che fino a 12 ore prima, credevo che la nostra fosse la più normale delle famiglie. Si stava masturbando pensando alla sua sorellina, dolce, innocente, che dolce forse lo era, anzi, di certo, ma innocente assolutamente no. Quindi, poco prima, quando lo stavo segando mentre dormiva, avrei potuto continuare. Se si fosse svegliato ...