1. Le regole della zia per un idromassaggio perfetto


    Data: 27/05/2023, Categorie: Incesti Autore: Romagna Mia, Fonte: EroticiRacconti

    ... capelli neri dietro le spalle. Rimango di pietra, a bocca aperta come un pesce lesso. La zia si accorge di me e si gira, mi spavento e scappo in salotto. Sono tremendamente in imbarazzo, contro ogni aspettativa sento l'uccello crescere nelle mutande. Divento tutto rosso, mi metto le mani sui pantaloni come fossi nudo. L'immagine di quel corpo morbido non mi si toglie dalla testa, intanto nel bagno il phon non si spegne. Magari non mi ha visto, mi siedo sul divano e aspetto.
    
    -Ciao tesoro, vieni a dare un bacio alla zia.
    
    Mi alzo dal divano ancora intimorito, vado verso di lei con gli occhi bassi. La saluto, mi prende con le braccia e mi avvolge la schiena. Diana è piccolina rispetto al mio metro e novanta, se piego le testa posso annusare il profumo dei suoi capelli. Ricambio l'abbraccio, sento i suoi grossi seni premuti contro il mio bacino. Improvvisamente il cazzo torna a bussare contro la patta dei pantaloni, un brivido mi sale lungo la schiena. Faccio uno scatto indietro, la zia mi chiede se va tutto bene.
    
    -Sì sì, è tutto a posto. Vorrei mettere via le mie cose e fare un bagno al mare.
    
    -Vieni che ti faccio vedere la vecchia camera di Luca, starai lì in questo mese.
    
    Guardo la zia camminare davanti a me, il movimento del suo culo cattura la mia attenzione. Solitamente non fantastico su ragazze con il fisico di Diana, tanto meno su donne della sua età, ma le tette della zia sono state tra le fantasie delle mie prime seghe. Mentre penso a quanto sia sbagliato ...
    ... che tutto ciò mi ecciti, non mi accorgo che Diana si è fermata davanti alla seconda porta del lungo corridoio. Le vado a sbattere, istintivamente allungo le braccia per non farla cadere. Nel farlo afferro il seno destro con la mano, lo stringo leggermente prima di lasciarlo. Faccio un passo indietro e le chiedo scusa, lei mi sorride e mi carezza il viso.
    
    Entro in camera con la valigia, mi chiudo la porta alle spalle e ascolto i passi della zia allontanarsi verso il salotto. Chiudo le tende e mi siedo sul letto, prendo la scatola di fazzoletti dal comodino e tiro fuori l'uccello pulsante dalle mutande. Annuso la mano che pochi secondi fa ha toccato la radice delle mie fantasie, sento un fuoco nel petto. Prendo il membro duro con la stessa mano, inizio a muoverlo su e giù chiudendo gli occhi verso il soffitto. Vengo copiosamente dentro i kleenex, mi pulisco e mi infilo il costume.
    
    Dopo una decina di giorni inizio a muovermi meglio in sala, lavorare come cameriere non mi dispiace. A fine giornata sono spesso stanco, ma con Luca è impossibile annoiarsi. Quasi ogni sera mi porta a una festa diversa, non sono abituato a bere così tanto.
    
    -Stasera cuginetto ti porto in collina, un amico dà una festa in piscina a Covignano.
    
    -Non so Luca, mi sento un po' debole, forse dovrei stare a casa a riprendermi.
    
    -Alla tua età mi arrampicavo sui muri, non puoi deludermi così.
    
    Accetto senza entusiasmo, stupido orgoglio da difendere.
    
    La festa è piena di gente, la casa è davvero ...
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