1. L'architetto ed il figliastro ep.1


    Data: 25/05/2023, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Amotuttodime, Fonte: Annunci69

    ... tutta la volontà, non riuscivo a metterne in bocca più di tre o quattro centimetri. Ci trasferimmo in camera da letto, lui si distese sul letto, ed io ripresi a leccare i coglioni e fare sali e scendi con la lingua dalle palle alla cappella.
    
    Mentre lui si godeva i miei imbocchi, ora mi ero messa in ginocchio fra le sue gambe per meglio lavorare sul suo membro, mi sentii afferrare per i fianchi, e dopo avermi infilato due dita dentro la vagina, l'architetto li sostituì col suo uccello. Già conoscevo il suo pene, ed iniziò a spingerlo fino in fondo, fin dove le palle si fermavano alla fessa; il suo andirivieni era lento e veloce a tratti, ed io godevo. Poche volte mi era capitato di giocare con due maschi insieme, e non vi descrivo la sensazione che si prova quando ti senti riempita la fica da un membro, tenendo l'altro in bocca. Il godimento che provavo in quel momento, lo riversavo su quel grosso uccello che avevo tra le labbra. Il ragazzo mi teneva la testa sul suo membro, e accompagnava le spinte che da dietro mi dava l'architetto, per farmi entrare il piu possibile il suo pene in gola. Più sentivo i mugolii di piacere del figliastro, e la foga dell'architetto dietro di me, più i miei umori scendevano dalla fessa. Il mio primo orgasmo non tardò a venire, era il primo di una lunga serie. Poi l'architetto mi disse:"ora vai sopra di lui!"; fosse stato facile pensai!. Io allargai le cosce e ci salii su', cercando di posizionarmi sul quell'enorme asta, ma mi dovetti alzare ...
    ... sui talloni per facilitare la penetrazione.
    
    Iniziai a spennellarlo sulle labbra della mia vagina, per farlo ben ungere, poi, dopo diverse prove, riuscii a mettere dentro la cappella e quasi mezza mazza; mi sentivo le pareti della fica come se si strappassero. L'architetto, che vedeva che non era facile farmelo entrare, da dietro aprì un tubetto di gel e mentre io iniziavo a fare il mio saliscendi, lui lo spruzzava sul cazzo: un sollievo, ad ogni affondo: ora mi sentivo rinfrescare, e non era più doloroso, anzi!. La mia libidine era al massimo, ora cavalcavo il giovane con grande ritmo, e quella mazza che mi entrava quasi tutta, la sentivo arrivare alla mia pancia; i miei umori uscivano copiosi e facevano luccicare il grosso membro. L'architetto ntanto si era messo davanti a me, e mentre io andavo su e giù, lui mi infilava il suo pene i bocca. Dopo un po', iniziai ad essere stanca di quell'andirivieni, così il giovane si sfilò da sotto, mi fece mettere alla pecorina, e sempre con il cazzo in bocca dell'altro, iniziò a chiavarmi da tergo. La virilità del ragazzo era notevole, e i suoi colpi erano forti; più spingeva, più l'uccello dell'architetto mi entrava in gola. Oramai era giunto il momento di sborrare; mi fecero mettere in ginocchio, testa indietro e labbra spalancate. Prima il padrone di casa, poi il ragazzo, mi fecero una bella doccia di sborra, che in parte mi andò sul viso, in parte in gola. Fu una goduria inghiottire il loro caldo seme, poi come brava donna delle ...