1. Rose the Slut


    Data: 22/05/2023, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: cagliostrus, Fonte: EroticiRacconti

    ... andare oltre perché ne sopraggiunse un terzo, il gestore del locale, che bruscamente scostò tutti via e ponendole il faccione a tre centimetri dal naso berciò:”Che cosa cerchi verginella, vuoi forse metterci nei guai? Come come ti chiami?”
    
    Rose era nel panico, ma riuscì balbettando a dire: “Mi chiamo Rose ehm, ecco... vorrei passare un po' di tempo qui con voi...se lo desiderate...”
    
    Lui si mise a ridere, poi come a testare la veridicità di quell'incredibile affermazione, le afferrò una tetta spostandole il corsetto, provocando a Rose un singulto di piacere. Quindi disse: “E' incredibile ragazzi, è il nostro giorno fortun...” un improvviso sospetto gli blocco la frase a mezzo. Repentinamente le passo la mano sotto la gonna e con facilità raggiunse l'inguine che sfregò rudemente, trovandolo liscio e già inumidito ma soprattutto privo di quel tipo di sorpresa che aveva sospettato. Quindi riprese il discorso: “Si, si. C'è da divertirsi sul serio stasera, questa troietta desidera che ci occupiamo di lei! VERO !?" Lei abbassò lo sguardo e chinò il capo dicendo: "Si signore." Ci furono risate sghignazzanti generali. Il barista disse: portatela di là, che chiudo il locale, non vogliamo certo essere disturbati.
    
    Rose si sentì perduta. Non era proprio quello che si era immaginato. Capì che stava per esser violentata e poi chissà... Stava per mettersi ad urlare quando vide il barista che aveva già calato la saracinesca a metà, indietreggiare spinto da una figura massiccia che ...
    ... gli puntava la mano sinistra sul petto. Con la destra reggeva, appoggiato sulla spalla, quello che aveva tutta l'aria di essere un Remington calibro dodici.
    
    Rose scrutò nel controluce le fattezze del nuovo arrivato e riconosce finalmente Giò, il suo zione paterno, col quale aveva avuto molta confidenza sin da ragazza, quando lo conobbe per la prima volta... e anche qualche slancio imbarazzante, subito represso data la parentela.
    
    “E' caricato a pallini”- disse il nuovo arrivato puntando l'arma, altezza ombelico - “ e non so quanto sarebbe ampia la rosa, ne' quanti di voi stramazzerebbero al primo colpo.”
    
    La stanza piombò in un silenzio tombale, nessuno muoveva un solo muscolo, gli occhi di tutti puntati sulla bocca del fucile.
    
    “Una così bella donna viene a farvi un regalo e voi è così che la ricambiate? Abusando di lei e poi? Metterla a tacere definitivamente e sbattere il cadavere sotto uno dei vostri teloni per poi sbarazzarvene oltre confine?”
    
    Giò sputò a terra con disgusto: “Ora fate come vuole lei. Da bravi, tutti intorno almeno a mezzo metro di distanza e osservate come ci sa fare” I sette presenti si raccolsero intorno a Rose come comandato. “Tu!” - Giò indicò il barista con una mossa della canna del fucile - ”metti su musica”.
    
    L'oste accese la radio e la struggente melodia di “Into my arms” cantata dalla calda voce di Nick Cave si diffuse nel locale: “I don't believe in the existence of angels, but looking at you I wonder if that's true...".
    
    Al lento ...