1. Ricordi di un inconsolabile


    Data: 22/05/2023, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Inconsolabile 2, Fonte: EroticiRacconti

    ... e il terzo. Mi aveva detto che vi eravate scambiati le posizioni un paio di volte poi tu le eri venuto in bocca e l’altro nella figa».
    
    La risposta è stata proprio come la desideravo: «non aveva voluto prenderlo nel culo». A che io ho risposto che in effetti aveva iniziato più tardi. Che era stata un crescendo di disponibilità.
    
    Devo averlo incuriosito, perché l’amico collega mi ha chiesto se io sapevo tutto già allora o se mi aveva raccontato tutto successivamente.
    
    «Mi raccontava tutto alla sera. A me piaceva sentire quei racconti, mi eccitava. La spingevo a scopare con gli altri. L’ho anche vista scopare, mentre io li guardavo seduto su una poltrona in fondo al letto».
    
    Era successo parecchi anni dopo. Una sera a letto dopo aver chiavato e goduto entrambi, le avevo detto che mi sarebbe piaciuto vederla scopare. La risposta era stata semplice “portamelo”. Io avevo cercato di convincerla a farlo con uno dei suoi numerosi amanti, ma non aveva voluto. Doveva essere uno sconosciuto per lei, dovevo essere io a portarlo. Le chiesi perché; mi rispose che così si sentiva più troia. Che l’eccitava.
    
    Mi sembrava una cosa difficile da realizzarsi, poi un giorno in una azienda dove andavo a fare una collaborazione sentii delle chiacchiere neanche tanto velate su uno che lavorava lì. Dicevano che con la sua ragazza erano scambisti. Nei giorni successivi lo seguii un po’ tastando il terreno con qualche battuta allusiva e mi convinsi che poteva essere vero.
    
    Un giorno feci in ...
    ... modo che sullo schermo del mio computer portatile apparisse, fintamente per caso, una foto di mia moglie.
    
    «Figa mia moglie, eh?» dissi.
    
    «Davvero bella».
    
    «Te la faresti, eh?»
    
    Non rispose. Io rimasi un po’ incerto. Poi azzardai, sostenuto dall’eccitazione che mi era nata al solo pensiero di quello che stavo tentando.
    
    «Non ti interessa? Eppure credo che saresti il suo tipo».
    
    A quel punto il colloquio si fece meno allusivo.
    
    «È rossa dappertutto?» chiese sorridendo.
    
    Indovina.
    
    «Potrei venire a trovarvi una sera. Così mi fai verificare? Cosa dici?».
    
    «Ci vuole la sera giusta».
    
    Io sapevo quando sarebbe stata la sera giusta: dopo qualche giorno, quando il figlio aveva in programma una gita scolastica e io e mia moglie saremmo rimasti soli in casa.
    
    Il giorno che il ragazzo partì, sul lavoro chiesi all’amico se quella sera voleva a prendere un buon caffè. Non ci fu bisogno di insistere, e io davanti a lui chiamai mia moglie chiedendole se alla sera avrebbe preso volentieri un caffè anche lei. Fu un po’ titubante, ma quando le dissi “me l’hai detto tu di portartelo…” disse sì. Un sì flebile, ma un sì.
    
    Io e l’amico arrivammo a casa nostra assieme. Li presentai e lei esibì uno dei suoi sorrisi più osceni che avessi mai visto. Io non stavo nella pelle e non resistetti.
    
    «Fagli vedere la casa, no?» dissi a mia moglie.
    
    Salirono al piano di sopra dove c’è la camera da letto. Dopo pochi minuti salii anch’io. Aveva accostato la porta della stanza, e io ...