1. Coraggio, abbrancami in quel modo


    Data: 16/10/2017, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... muta spettatrice, attonita testimone di quel gesto così intimo, così adeguatamente e pienamente altruista nei suoi confronti. Lei sentiva che era così, dal momento che lui le stava regalando in modo inconsapevole e silenzioso qualcosa di splendido. Il movimento della mano dell’uomo aumentò d’intensità e le contrazioni nel ventre di Ercolina erano morsi tangibili che l’assillavano ossessionandola: mentre esplodeva, lui si girò per un attimo e la vide, allora Ercolina s’alzò di scatto, rientrò in casa, chiuse la finestra e rimase lì intontita dal suo stesso calore, affannata e senza respiro, in seguito si fece una doccia e dopo a letto si rigirò continuamente come se avesse commesso il peccato originale.
    
    I giorni seguenti Ercolina rimase a casa dal lavoro, in tal modo avrebbe potuto concedersi un po’ di tempo per sé stessa, poiché in casa non c’era nessuno. Da ultimo, anche il sole sembrava farcela intrufolandosi tra quelle grosse nuvole così piene d’acqua in una primavera così insistentemente in ritardo. In conclusione, una giornata che la faceva sentire e stare bene con sé stessa, realmente in pace con il mondo intero. Era l’ora per un buon caff&egrave, prima però c’era bisogno d’una doccia per rimettere in moto i suoi sensi ancora assopiti, sicché il getto dell’acqua l’avvolse completamente e proprio l’acqua la riportò indietro alla scena della sera precedente. Fu quell’appetito improvviso a trascinarla in un erotico e strapieno desiderio di lasciarsi liberamente andare, ...
    ... le braccia e il viso erano poggiati sul vetro della doccia, le gambe allargate in un silenzioso invito, i glutei generosi in quel silenzio, mentre l’acqua l’inondava addosso con la sua dolcezza.
    
    Lei non si rese conto del tempo trascorso e con fatica riprese il senso della realtà, ascoltando quell’impalpabile e tenue sussulto interno. Dentro l’accappatoio si sentì al sicuro, quasi come se temesse le reazioni di quel corpo nudo che avrebbe voluto offrirsi alle sue depravazioni e alle sue dissolutezze così intime. Uscì dalla stanza da bagno con i capelli corti ancora bagnati e desiderò una sigaretta, ne accese una mentre guardava il ridotto panorama del condominio attraverso il vetro della cucina, al momento le finestre di fronte erano chiuse, eppure fu la fine del suo sogno, perché il campanello della porta suonò all’improvviso.
    
    ‘Ecco, sarà Letizia la mia vicina di casa’ – avrà dimenticato nuovamente qualcosa pensò, auspicando di risistemarsi al meglio l’accappatoio. In realtà le dava fastidio farsi trovare in disordine dalle sue amiche, sempre pronte a cogliere qualcosa che non coincidesse né corrispondesse al loro principio d’impeccabilità e di perfezione.
    
    ‘Si fottano pure loro’ – ripeté tra sé e sé brontolando vivacemente.
    
    Aprì la porta già pronta per quella frase di rito – cara, buongiorno, ci facciamo un buon caff&egrave? Quella frase però rimase stampigliata sulle sue labbra: lui era lì, di fronte a lei, perché in modo silenzioso la spinse delicatamente oltre ...