1. Coraggio, abbrancami in quel modo


    Data: 16/10/2017, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... spire di fumo volteggiarle intorno, quando s’accorse che la luce del bagno di fronte si era accesa e la finestra era rimasta leggermente aperta.
    
    ‘Per fortuna, non ho acceso la luce esterna, altrimenti penseranno che stia spiando’ – pensò.
    
    Lei non si rese subito conto di quel che vedeva, sennonché lentamente mise a fuoco la scena: l’uomo era in bagno e si stava spogliando, vide la sua schiena e immaginò che si stesse guardando allo specchio, perché quando ogni indumento veniva rimosso, lui si spostava un attimo per tornare alla posizione iniziale in piena visuale. Lei si vergognò, accorgendosi di spiare l’intimità di quell’uomo, che incrociava peraltro salutandolo per educazione quando lei s’affacciava dal balcone. Era un bell’uomo, dalla bellezza e dalla gradevolezza semplice con due occhi impertinenti, poiché sentiva di derubarlo di qualcosa pensò lei tra sé, dato che le sarebbe piaciuto vederlo mentre faceva scorrere l’acqua sul suo corpo, i suoi gesti sulla pelle, il suo desiderio ingrossarsi leggermente per il piacere dell’acqua calda sul corpo, così facendo un palpito le attraversò il dorso.
    
    ‘Caspita, stai per caso esplodendo e vaneggiando?’ – si domandò incredula Ercolina verso sé stessa, quasi esasperata e infuriata per essersi lasciata trasportare a quelle intime intenzioni che non potevano in nessun modo appartenerle.
    
    Lei era una moglie, era una madre, una sposa, perché spiare uno sconosciuto nella sua totale intimità? Non le bastava quello che aveva? ...
    ... La risposta le arrivò come una frecciata diretta, disonesta, fredda e impersonale. Lei voleva qualcosa di diverso, di nuovo, qualcosa che la facesse consumare e divorare di desiderio, qualcosa che le sbranasse le carni, che la smembrasse facendola sbraitare dentro, che la facesse esplodere al di fuori di sé stessa, perché lo sbirciare e lo spiare nella confidenza altrui era in quel momento una vicenda intima che aveva auspicato già da molto tempo. Non s’alzò, però rimase lì, pietrificata nella sua comprovata e giustificata seppur irrazionale risposta, guardando la notte davanti a sé, ispezionando la finestra di fronte e osservando la schiena perfetta di quell’uomo appena uscito dalla doccia che si stava asciugando, perché lei avrebbe voluto sfilargli l’accappatoio, avrebbe potuto incidergli piccole lingue di fuoco sulla pelle, avrebbe desiderato tante cose in quel momento, ormai lei era già persa in quel folle pensiero.
    
    Lei osservò senza quasi accorgersene che l’uomo si era liberato dell’accappatoio, vide la sua pelle e immaginò i getti d’acqua profumata sparsi con il palmo delle mani, vide l’uomo girarsi di lato come quasi tutti gli uomini fanno davanti allo specchio per ammirarsi i muscoli. Fu in quel momento che lui iniziò ad accarezzarsi lentamente il cazzo, fu in quel preciso istante che Ercolina sentì il suo cuore diventare rabbioso, dato che avrebbe voluto essere lì, però era dall’altra parte. Lei avrebbe voluto dargli un segno della sua presenza, invece rimase una ...