1. Nipotina sissy parte 1 - gli zoccoletti della zia -


    Data: 12/05/2023, Categorie: Trans Autore: Battipanni, Fonte: Annunci69

    ... versate, presi tremante lo zoccoletto di legno e glielo porsi. Lei lo impugno con mano ferma e cominciò a sculacciarmi.
    
    Se la sera prima quelle calzature erano state così dolci con i miei sensi, adesso presentavano il conto con gli interessi. Non ero mai stato sculacciato con lo zoccolo di legno e il dolore che provocavano era insopportabile. Io piangevo farfugliando scuse ma erano completamente ignorate dalla zia, concentrata solamente a colpirmi con forza e precisione. Ormai non avevo quasi più forze per il troppo piangere e dopo una cinquantina di colpi la zia si fermò. Con la mano libera mi sollevò la caviglia e disse:"adesso la mia piccola sgualdrinella fa vedere alla sua zietta come le stanno questi belli zoccoletti!" e così dicendo m'infilò con forza nel piede che teneva sollevato lo zoccoletto che fino a pochi istanti prima aveva usato per sculacciarmi. Io piansi ancora più forte ma non avevo più le forze per protestare, e quando mi disse di passargli anche l'altro zoccolo, glielo porsi dicendo semplicemente :"sì zietta!"
    
    Riprese a sculacciarmi con la stessa forza e decisione, senza preamboli e incurante del mio pianto. La posizione in cui mia zia mi stava punendo mi offriva la visuale dei suoi bellissimi piedi fasciati dagli splendidi sandali neri che indossava quel giorno, e sul mio piede costretto ad indossare forzatamente lo zoccoletto, piede che ormai senza forze convergeva un pò verso l'interno. Nonostante la situazione, quella visione provocava in me ...
    ... un'eccitazione, eccitazione che purtroppo non sfuggì al tatto delle cosce di mia zia, e lei:"brava la mia sgualdrinella, col mio zoccoletto al piede ti stai di nuovo eccitando, eh? Il lavoro che dovrò fare con te sarà molto lungo, farti il sedere viola è davvero troppo poco!". Così dicendo mi assesto gli ultimi colpi davvero forti e dolorosi, mi infilò di forza anche l'altro zoccoletto e mi ordinò di alzarmi. Singhiozzante e con il viso ormai trasformato dal pianto ubbidii non senza fatica. Le gambe erano molli, tremanti e incerte sopra i tacchi. Mia zia si alzò, mi prese forte per un'orecchio e mi trascinò verso l'angolo della stanza dicendo in tono divertito:"ma guarda la mia sgualdrinella come sgambetta sui tacchi", poi cambiando improvvisamente tono:"ora starai qui in castigo nell'angolo, faccia al muro e mani incrociate sopra la testa, piedi uniti e ben dritto sui tacchi, anzi, dritta sui tacchi, perchè visto che vuoi fare la femminuccia allora mi rivolgerò a te di conseguenza...e vedi di non muoverti neanche di un millimetro, altrimenti riprenderemo il discorsetto daccapo!". Naturalmente non ho osato muovere neanche un muscolo!
    
    Lei si allontanò di un paio di passi e aggiunse:" ah, ho fatto proprio un bel lavoretto, hai il culetto rosso fuoco con qualche bel livido violaceo, credo che per qualche giorno sederti sarà un po' difficile!" e andandosene aggiunse:"adesso rimani in castigo senza muoverti che tra un po' tornerò per illustrarti quello che sarà il tuo futuro!". ...