1. Sottomissione - capitolo 6 - il ritorno


    Data: 07/07/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: met811, Fonte: Annunci69

    Ero lo schiavo di Dario da quasi un anno ormai. Andrea era tornato a vivere dai suoi dopo che Dario lo aveva scartato come una carta di una caramella che ormai non serviva più.
    
    Io per sei mesi all’anno vivevo nel locale sul mare con Dario e Marco gli altri sei mesi in città nel mio ex appartamento.
    
    Di giorno bancario di sera schiavo sottomesso.
    
    La cura di steroidi e i consigli in palestra di Dario mi avevano dato un fisico scolpito. In molti mi avevano offerto lavoro da modello ma io avevo sempre rifiutato. Usavo quella roba solo per essere come il mio master voleva.
    
    Era venerdì e quella sera nel locale sul mare di Dario il padrone aveva organizzato una festa. Strano era aprile e il locale non aveva ancora aperto alla clientela. Il padrone mi aveva ordinato di essere puntuale ma il traffico non lasciava molte possibilità.
    
    Allentai la cravatta. Odiavo vestirmi ogni mattina. Avevo parlato di licenziarmi e vivere con loro ma il padrone voleva il mio stipendio perché amava la bella vita e il suo tenore di vita era molto alto. Faceva viaggi e acquisti tutto a mie spese e con la mia carta ma non mi importava.
    
    Io volevo solo compiacerlo.
    
    Marco il figlio era andato all’estero a studiare. Tornava per le vacanze e in quei periodi io ero relegato a secondo schiavo ma non potevo pretendere di più dal mio padrone.
    
    Spesso organizzava orge miste a casa e voleva che partecipassi ma io ero appagato solo quando lo vedevo godere nel mio culo.
    
    Al solo pensiero il ...
    ... cazzo mi si era drizzato nei pantaloni. Maledetta colonna. Sarei arrivato tardi e avrei avuto una punizione.
    
    Arrivai al ristorante.
    
    Ero in ritardo di almeno mezz’ora ma non vidi la macchina del padrone quindi ero ancora in tempo.
    
    Aprii con le chiavi. Il locale era deserto. Entrai posai la cartellina salii nella mia stanza al piano superiore e mi spogliai nudo. Mi feci una doccia molto veloce, il padrone mi voleva pulitissimo, mi osservai allo specchio: un metro e novanta, biondo, abbronzato e super muscoloso, ero l’immagine cinematografica di un superman o di un tarzan moderno.
    
    Ingoia le mie solite pastiglie e indossai una canotta sbracciata e un paio di pantaloncini e legai i capelli dietro la nuca.
    
    Durante l’inverno nell’appartamento in città eravamo nudi in casa non mi era permesso mettere nulla se non degli slip quando venivano ospiti ma qui al locale, avremmo dato scandalo.
    
    Scesi le scale. Del padrone ancora nessuna traccia era sempre puntuale.
    
    Presi il cellulare e guardai il messaggio che mi aveva mandato al mattino.
    
    “Questa sera rientra alla casa al mare, lurida puttana, ho organizzato una cena. Prepara tavolo per 12 persone. Mattia e Francesco sono già stati avvertiti.”
    
    Mattia e Francesco erano due ragazzi giovani che Dario utilizzava saltuariamente come schiavi e come camerieri per le sue cene o feste particolari. Erano giovani appena maggiorenni efebici, direi quasi femminili e per questo Dario li disprezzava ma adorava vedere quando me li ...
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