1. 025 – Quanto è porca la mia mamma


    Data: 07/07/2018, Categorie: Etero Incesti Sensazioni Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu

    ... volevo sfigurare con le mie figlie e mi sono preparata con cura.’
    
    Tutti ci avvicinammo e la baciammo complimentandoci, io, credo, fui l’unico ad abbracciarla stretta, stretta e di sicuro il solo ad avere il cazzo duro che mi scoppiava dentro le mutande!
    
    Mi sedetti in poltrona davanti al tavolino dove c’erano distribuiti i vari stuzzichini e gli aperitivi.
    
    Casualmente, va beh dai diciamolo, di proposito, mi posizionai di fronte alla mamma.
    
    La visione era incantevole, fra le gambe si vedeva un piccolissimo lembo di pizzo bianco che si infilava in mezzo alle labbra della sua figa pelosa. Si vedeva il folto pelo uscire lateralmente ed io come in un film al rallentatore, vidi comparire nella mia mente, la figa rosa aperta, le sue dita sul clitoride e ancora la mia mente proiettò la scena di lei, mentre portava la mano leggermente più in basso, infilandosi due dita nella vagina e la vidi chiaramente mentre con gli occhi chiusi e le labbra della bocca dischiuse, se la stantuffava fino ad esplodere con un orgasmo devastante e interminabile. Mi accorsi di aver chiuso gli occhi per un breve istante e li riaprii, ancora in estasi, in quel preciso momento, vidi che lei si chinava per prendere una tartina e ebbi la fugace visione delle sue tette libere da costrizioni con il loro vertice puntuto ed eretto.
    
    Forse, i miei occhi aperti, dimostravano palesemente il mio stato confusionale”’.
    
    ‘Ehi figliolo, che ti succede, sei andato a letto tardi ieri sera? Mi sembri in trance ...
    ... !! Di tutto a mamma tua!!’
    
    Tentai di mascherare il mio stato e mi giustificai….
    
    ‘Emmm, no erano le due, ma si vede che non ho dormito bene e ora sono un po in coma profondo!’
    
    Risero tutti e cercai di nascondere la mia eccitazione, distogliendo lo sguardo dallo spettacolo che mi si offriva in modo così spontaneo e naturale. Tenni una mano sulla patta dei pantaloni e poi, recuperato un grande tovagliolo lo posai sopra e con le mani libere iniziai a servirmi delle appetitose tartine.
    
    Ci fu il pranzo e ci fu pure del buon vino e poi l’allegria contagiosa, le battute un po’ fuori dalle righe e il dopo pranzo, con il caffè bollente della caffettiera e il suo aroma che impregnava l’ambiente, aleggiando invitante in tutta la casa. Alla fine, i liquori, il classico limoncello, prodotto in casa, e altre bevande alcoliche varie. L’atmosfera di sonora festa era fisicamente palpabile, tutti ridevano, anche di battute scadenti e riciclate. La mamma, stava in braccio a papà sulla poltrona, e la gonna ormai era diventata un fazzoletto stropicciato, le mutandine ridottissime erano l’unico pseudo indumento che velava appena, appena, le labbra della figa pelosa. Certo che lei sapeva di essere di fronte si suoi figli e quindi non pensava di essere osservata con cupidigia e infinita lussuria. Quel giorno credo di aver battuto il record mondiale per quanto riguarda l’erezione di un pene. Erano ormai cinque ore che il cazzo non scendeva giù, mi dolevano i testicoli, e sentivo l’urgente ...
«1234...7»