1. Sola


    Data: 19/03/2023, Categorie: Sentimentali Autore: Yuko, Fonte: EroticiRacconti

    ... luce pensando che la mia materia si possa adeguare a leggi fisiche che neanche conosco?
    
    Viaggeremo nel tempo?
    
    E quante occasioni avrò di morire solo per un errore di valutazione delle potenzialità biologiche e fisiche del mio corpo?
    
    Mi vengono in mente i grossi animali conservati in formalina nei musei di scienze naturali.
    
    Così ho fatto anch'io con fragili forme di vita disperse nei bracci della spirale galattica.
    
    Da scienziata, biologa, xenobiologa e alla fine esobiologa ora mi sento un animale da esperimento.
    
    Ho ricostruito in laboratorio forme di vita artificiale basate sul silicio e ho studiato le prime forme di vita aliena, ma mai a questo livello di complessità.
    
    Dalla soluzione dell'equazione di Drake e dai primi esperimenti sui campioni provenienti da Titano e da Europa, dall'osservazione dei fossili nelle rocce di Marte, di strana se ne è fatta.
    
    Finirò io questa volta in una bara piena di formalina?
    
    Per la prima volta, dopo tre anni di scambi asettici e segnali radio, l'essere umano incontra, viene in vero contatto, con una forma intelligente di vita aliena.
    
    E da ricercatrice ora sono diventata animale da laboratorio, forma di vita per esperimenti biologici.
    
    I gas che respiriamo li conoscono già.
    
    Cosa mi faranno?
    
    Sarò spogliata, osservata nuda, indagata in tutto il mio metabolismo, la digestione, la respirazione, la circolazione e la riproduzione sessuata?
    
    Prenderanno campioni del mio corpo? Mi sezioneranno?
    
    Come ...
    ... comunicherò con loro? Suoni incomprensibili su frequenze difficilmente percepibili al nostro orecchio. Ci dovremo affidare alla comunicazione scritta?
    
    Linguaggio basato sugli ideogrammi cinesi nei grafemi dei Perseidi.
    
    Forse anche questo è un motivo per cui mi sono trovata affine e sono stata prescelta. Qualche strumento in più per comunicare con gli alieni mi viene dalla dimestichezza con i caratteri giapponesi. I kanji, i sillabari kana: hiragana e katakana.
    
    Sono solo tentativi di razionalizzazione, sforzi per sviare il pensiero dall'unica realtà, e cioè che ho paura.
    
    Paura e basta. Anzi, no, paura e una fottuta sensazione di solitudine, di più ancora della solitudine che deriva dall'abbandono, fisico e morale.
    
    Cerco di concentrarmi su altro. L'arredamento di questa microcapsula è ben studiato, molto terrestre, ma non mi va di mettermi su una poltroncina. Non mi va di far finta di trovarmi in una situazione normale, e ancor meno confortevole.
    
    La navicella si mette in moto.
    
    Mi sdraio. Mi rannicchio in posizione fetale, quella che trovo più dolce ed umana, la più confortevole e fisiologica per un essere che anela ad un po' di conforto.
    
    Mi raggomitolo sognando di rientrare nel grande utero della madre Terra.
    
    Il mio pianeta.
    
    Il mio arcipelago nell'estremo oriente.
    
    Vorrei togliermi i vestiti, giacere nuda e naturale, liberarmi di tutte le sovrastrutture che appesantiscono il mio corpo.
    
    Giacere nuda. Sentire il contatto sulla pelle, i minimi sospiri ...