1. Il gioco delle palle


    Data: 02/07/2018, Categorie: Trans Autore: porcupine, Fonte: Annunci69

    ... Raccolsi tutto e sgattaiolai i camera da letto. Mi spogliai in un attimo ed indossai con religiosa lentezza tutto il coordinato. Mi sentivo a mio agio con quel reggiseno piccolo che copriva il mio minuscolo seno di finta donna. Gli slip erano a fascia larga sui fianchi, non li avevo mai provati prima. Mi stava bene addosso. Indossai il reggicalze e con estrema attenzione per non rovinarle, anche le calze. Quando agganciai i ferretti completai l’operazione mi alzai guardandomi davanti allo specchio. Ero una donna! Finalmente. Davvero bellina. Infilai il vestito che aderì alle mie forme trasformandomi in una donna pronta per uscire vivere la sua vita. Salii la lampo dietro la schiena. Passai in bagno e mi diedi un filo di rossetto sulle labbra.
    
    Chiamai Domenico.
    
    Entrò e quando mi vide restò senza fiato.
    
    - sei proprio bella
    
    - grazie. Mi sali la lampo?
    
    Lui si avvicino e tirò su la lampo. Avevo ai piedi una decoltee con tacco 12 su cui mi muovevo non senza qualche difficoltà
    
    - Sei fantastica, e la lampo... te la scenderei a dire vero
    
    disse il mio uomo
    
    Mi muovevo per la stanza e mi guardavo allo specchio. Voleva scopare, era evidente
    
    Cosa dirgli?
    
    - se vuoi…
    
    Mi abbracciò e baciò. Sentivo il suo viso sulla spalla mentre mi afferrava sull’addome spingendomi indietro verso la sua patta che adesso era a contatto con il mio sedere. Sentivo la sua eccitazione mentre con la mano cercava il mio seno. Tutta la mia femminilità stava esplodendo dentro di me ...
    ... mentre uan voglia pazzesca di cazzo mi dominava
    
    - Dom ti voglio
    
    gli ansimai mentre lui mi stringeva un seno inturgidito nel capezzolo dal desiderio.
    
    Si scostò leggermente per far scivolare lo zip del tubino. Feci per tglierlo ma lui mi fermò
    
    - faccio io
    
    mi girò verso di se e fece scivolare una bretella sulla spalla e poi l’altra. Lentamente tirò giù il vestito regalandogli la vista della sua donna in intimo nero. Non so dovevo essere particolarmente sexy perché vidi il suo membro ancora rinserrato nei pantaloni fremere. Lui se ne accorse
    
    - ti vuole
    
    mi sussurò
    
    - anche io voglio lui
    
    gli mormorai da troia e con la mano gli accarezzai il basso ventre. Mi lasciò fare. MI sentivo a mio agio con indosso quell’intimo nero. Avevo la sensazione di averlo sempre indossato come fosse cosa normale. In fondo in quel momento ero femmina senza se e senza ma. Come ogni donna che si rispetti il mio desiderio era essere posseduta dal mio uomo.
    
    Il suo cazzo era in tiro, duro ne percepivo sotto le dita la consistenza. Mi girai e chinai in modo da dargli il mio sedere come fronte. Lui mi prese sui fianchi e spinse la patta verso il buchino. Il contatto fu eccitante. Scariche elettriche salivano verso il mio cervello e questo causava l’inibizione di ogni forma di autocontrollo. Mi girai nuovamente e presi a slacciargli la cintura dei jeans. Sbottonai i pantaloni che scivolarono a terra. Lui si sfilò la maglietta mostrando il petto villoso. I muscoli duri del lavoratore ...
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