1. Il gioco delle palle


    Data: 02/07/2018, Categorie: Trans Autore: porcupine, Fonte: Annunci69

    La mi memoria si sfuma nel tempo e molti visi si sfocano nei ricordi. Si chiamava Luigi, il cognome non l’ho mai saputo forse perché non me lo ha mai detto. Abitava in Germania a Stoccarda dove gli italiana ce n’erano tanti alla fine degli anni settanta. Era un gay e non ha mai nascosto la sua sessualità in un periodo dove i froci erano visti come il fumo negli occhi da quei connazionali impegnati a mantenere alta la bandiera della italica virilità in terra straniera.
    
    Eppure, in tanti lo cercavano, di nascosto e lui non s’è mai negato.
    
    “io sono un frocio perché mi piace il cazzo, è vero. Mi sento attratto da quello che ci posso fare? Non sono una femmina questa sia chiaro” e giù a ridere a crepapelle. Lui non si sentiva femmina ma solo un uomo con una visione della vita diversa dagli altri. A quel tempo cominciavo a capire anche io la mia sessualità. Sentivo che ero diverso anche da lui perché io, al contrario, mi sentivo femmina dentro mi piaceva l’idea di un pene duro e grosso che mi penetrava nella mia vagina con ritmo sempre più accelerato. Si, mi sentivo donna e a lui glielo confidai.
    
    - Anche a me piace il cazzo – gli dissi – ma io quando l’ho in mano o in bocca mi sento donna e mi comporto come una di loro. Mi piace quando lui mi chiama da femmina, quando mi incita a comportarmi da troia.
    
    - ti senti un puttanella in calore?
    
    - A volte si. Vorrei che lui mi prendesse a mi scopasse in maniera decisa come farebbe con una puttana di strada.
    
    - E cosa ti ...
    ... piacerebbe fare se avessi a disposizione un bel cazzo in tiro?
    
    mi chiese incuriosito
    
    - certamente un bel pompino.
    
    Non credo ci sia cosa più gratificante per una donna che prenderlo in bocca e succhiarlo con gusto. Riuscire a farlo venire solo utilizzando la bocca deve essere fantastico, immagino il suo cazzo che trema tutto e vibra di piacere prima di scaricare tutto il seme nella mia bocca. Penso che non ci sia niente di più speciale.
    
    Lui mi guardò in faccia e mi disse
    
    - si, è fantastico. A me è capitato e una volta che lo provi non vorresti smettere mai. Penso che per te sia ancora più esaltante perché lo fai da donna e quindi con una passione per il membro ancora più decisa. Un giorno, conobbi un ragazzo. Un militare che stava di stanza a Torino. Provavo per lui una certa attrazione e aveva capito cosa volevo. Era bello e selvaggio. Ci appartammo in un giardinetto dietro ad cespuglio all’imbrunire. Io sino ad allora avevo solo fatto delle seghe. Qualche volta avevo anche spompinato. Ma il suo cazzo era meraviglioso. Grande, grosso, duro come l’acciaio. La cappella rossa, morbida e setosa. L’ho presi in mano ma non persi tempo ad inginocchiarmi. Lui mi prese la nuca e la spinse verso quell’arnese. Dio mio quanto era grosso! A fatica lo presi tutto in gola. Scivolavo sull’asta dura con passione e con velocità crescente. Lui godeva e mugolava di piacere. Ad un certo punto fece per sfilarmelo per scoparmi. Allontanai le sue mani e continuai a succhiare sempre più ...
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