1. Mai dire: mai più


    Data: 04/02/2023, Categorie: Gay / Bisex Autore: Carletto Bruni, Fonte: EroticiRacconti

    ... prima o poi, il momento di attaccare le palle al chiodo doveva pur arrivare. Adesso era arrivato. Dovevo farmene una ragione e concentrarmi su quello che l’esistenza poteva ancora offrirmi anche senza una vita sessuale attiva.
    
    Da bravo pensionato single mi addormentai alla TV guardando(?) una cosa qualsiasi. A una certa ora riuscii a trascinarmi a letto quasi senza svegliarmi.
    
    Fu un sogno a svegliarmi, mentre la notte già volgeva al mattino. Mi trovavo, completamente nudo, sdraiato su una bellissima spiaggia deserta. Accanto a me, anche lei senza niente addosso, una ragazza: quella stessa ragazza che quando avevo diciassette anni, lei ventenne, si era perdutamente innamorata di me e mi aveva iniziato all’amore e al sesso. Nel sogno lei era giovane come allora, io il vecchio di adesso, e questo mi creava un enorme disagio. Ma lei con grande dolcezza mi baciava sul collo e sul viso; mi sussurrava all’orecchio parole d’amore; mi accarezzava il torace, scendeva al plesso solare, all’interno delle cosce, ai testicoli. Il membro cominciava a pulsare, prima flebilmente, poi più deciso. Infine una potente erezione accoglieva la mano della ragazza mentre lo impugnava. In quel momento mi svegliai. Portai subito la mano là, alla ricerca della conferma dell’avvenuto miracolo… Ma il miracolo non c’era. Quello che trovai fu il solito piccolo cazzetto moscio palpato il giorno prima dall’andrologo mentre emetteva la sua sentenza. Fra tutti i numerosi sogni erotici fatti da quando il ...
    ... sesso potevo solo sognarmelo, questo era stato il più crudele.
    
    Non riuscii più a prendere sonno nonostante fosse ancora molto presto. Mi alzai con la ferma determinazione di vincere il raccapriccio e di provare, almeno per una volta, l’iniezione miracolosa. Volevo, fortissimamente volevo, rivivere ancora la sensazione del mio uccello che tirava. Di buon’ora andai in centro a cercare una farmacia, pensando che poco dopo l’apertura non avrei trovato molta gente. Entrai nella prima che trovai, dove in effetti non c’era ancora nessuno. Al banco mi accolse una splendida giovane donna alta e bionda con stupendi e magnetici occhi grigi.
    
    - Desidera? - domandò con voce roca e sensuale.
    
    Rimasi imbambolato e mi mancò il coraggio di porgerle le ricette che già avevo in mano.
    
    - Una confezione di aspirina - farfugliai.
    
    Prese l’aspirina dallo scaffale dietro di lei e l’appoggiò sul banco.
    
    - Nient’altro? - domandò guardando le ricette che avevo in mano e che immediatamente riposi nella tasca della giacca.
    
    - No, nient’altro. -
    
    Pagai e uscii sentendomi immensamente frustrato e stupido. Ma non potevo arrendermi così. Non avrei più consentito alla timidezza, al pudore o alla vergogna di farmi paralizzare stupidamente.
    
    La farmacia seguente era più grande e dietro il lungo bancone c’erano tre farmacisti nel loro camice bianco. Due erano occupati con altrettanti clienti, una farmacista era libera e mi fece cenno di avvicinarmi. Era una donna tarchiata e di mezza età; avrei ...
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