1. Mai dire: mai più


    Data: 04/02/2023, Categorie: Gay / Bisex Autore: Carletto Bruni, Fonte: EroticiRacconti

    Racconto forse non propriamente erotico, ma di vita vissuta con il sesso come protagonista. Spero qualcuno abbia la curiosità di leggerlo fino in fondo.
    
    Uscii dall’ambulatorio dell’andrologo con la testa avvolta in una nube nera e le gambe che faticavano a sostenermi.
    
    Dovetti sedermi su una poltroncina della sala d’attesa.
    
    “Mai più… mai più…” era il ritornello che ossessivamente mi ronzava nella mente. Non che il dottore mi avesse detto qualcosa che non mi aspettavo; ma un conto è temerlo, un conto sentirselo confermare dal medico: “Se la terapia del cialis non ha avuto effetto, se in tutti questi mesi non ha mai avuto erezioni notturne o mattutine significa che l’intervento ha definitivamente compromesso la funzione.” Sembrava sinceramente dispiaciuto mentre mi comunicava la sentenza, per poi aggiungere in tono più brioso: “potrà comunque raggiungere un’eccellente e duratura erezione ed avere rapporti sessuali con la semplice iniezione di un farmaco nei corpi cavernosi del pene. L’effetto è assicurato. Adesso le preparo la ricetta e le spiego come deve procedere….” Una spiegazione che sentii senza comprendere, perché ormai la cappa nera dell’irreversibilità aveva oscurato la mia mente.
    
    La voce dell’infermiera che chiamava il paziente successivo, un uomo di mezza età seduto poco lontano e che nemmeno avevo notato, mi risvegliò e mi spinse a lasciare la sala e uscire in strada. La luce del sole di fine aprile mi colpì e rese ancora più tetro il mio umore.
    
    “Mai ...
    ... più, mai più”…
    
    Attraversai la piazza per andare a sedermi a un tavolo del bar di fronte. Ordinai una grappa e chiusi gli occhi offrendo il viso al tepore del sole primaverile.
    
    Il “mai più, mai più” non cessava di ossessionarmi, nemmeno dopo essermi scolato il primo bicchierino di grappa.
    
    - Posso sedermi? -
    
    Quando aprii gli occhi un uomo era già seduto di fronte a me e stava osservandomi con le braccia appoggiate al tavolo.
    
    - Ci conosciamo? - domandai mentre cercavo inutilmente di frugare nella memoria.
    
    - Ci siamo incrociati nella sala d’aspetto dell’andrologo. Tu uscivi dall’ambulatorio e io entravo.-
    
    - Ah sì. - Adesso riconoscevo l’uomo più o meno mio coetaneo che era entrato dopo di me. Feci un gesto interrogativo con la testa, come a dire “e allora?”
    
    - Sono nella tua stessa condizione, anch’io ho subito un intervento di prostatectomia. E con le stesse tue conseguenze.-
    
    - E tu di me che ne sai? - Dopo un attimo di stupore mi stavo alterando e alzai la voce.
    
    - Non arrabbiarti. Temo che il dottore, in buona fede, abbia commesso un’indelicatezza. Credo che per il desiderio di tirarmi su di morale si sia lasciato sfuggire che il paziente appena uscito era nelle mie stesse condizioni. Così quando ti ho visto qui seduto… beh, forse ho fatto una stupidaggine, ma è stato un impulso. Sapere che qualcuno condivide questa condizione per me è un conforto, e ho pensato che forse poteva esserlo anche per te.-
    
    Non mi venne nulla da rispondere. Forse era ...
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