1. Cagnolina


    Data: 03/02/2023, Categorie: Gay / Bisex Autore: Gymnasion Stories, Fonte: EroticiRacconti

    ... rimasi infatti stupito quando con la sua voce, fatta ormai più profonda e da porco mi disse: “Cazzo si, toccamelo”.
    
    Abbozzai una sorta di risposta ma dalla mia bocca uscì solo un verso misto tra un gemito e una risata.
    
    Man mano che roteavo la mia mano sopra quella pietra di stoffa, lui si avvicinava con il tronco sempre di più a me, e,mettendomi una mano dietro la nuca, mi tirò e… Non mi baciò. No, quello che ci fu non era un bacio, un bacio è un gesto di amore e condivisione, una dimostrazione di affetto e talvolta passione. No, niente di tutto questo. Mi premette la faccia contro la sua e mi infilò la lingua in bocca con forza. Porca troia, anche la sua lingua sapeva di maschio; possente, grande, e di un buon sapore forte che mi mandava in estasi. Questo “bacio” mi coinvolse talmente tanto che non mi resi nemmeno conto di aver abbandonato il movimento rotatorio di mano a cui tanto bramavo solo pochi minuti prima: “Perchè ti sei fermato?” Mi disse mentre ancora muoveva con vigore la sua lingua nel mio cavo orale. Non avevo parole da emettere, o meglio, la sua presenza nella mia bocca mi impediva di fare qualsiasi movimento che mi consentisse la fonazione, quindi mi limitai soltanto a riprendere “in mano” la situazione.
    
    Stavolta, però, “il gioco si era fatto più duro” e, sgattaiolando sotto la stoffa delle mutande a contatto con l’inguine, entrai dentro con la mano. Era duro, era sudato, era grosso. Talmente grosso che li sotto non c’era posto per entrambi, o ...
    ... lui o la mia mano; ferma e paralizzata perchè sia la posizione, sia la pressione degli indumenti impediva qualsiasi tipo di movimento.
    
    Cagnolina Pt.5
    
    Mi ritrovai quindi a non poter muovere ne la mano ne la lingua. Ma N, seppur in preda a un eccitamento sessuale, è pur sempre un signore pronto ad aiutare nelle difficoltà e non avrebbe mai permesso che io mi sentissi cosi scomodo. Mi tolse infatti la lingua dalla bocca, si alzò di colpo ancora con la mia mano incastrata nel suo paradiso, rivolse lo sguardo in basso ed io , capendo cosa stesse per fare ,tirai via la mano veloce come un serpente verso la preda, e mentre ancora la stoffa dei pantaloncini di calcio sfioravano il mio polso, si sfilò giù tutto in un colpo solo. Quella giornata imparai una cosa: è possibile vedere le anaconde sia senza pagare l’ingresso ad uno zoo, sia senza rischiare la vita nelle foreste del Sud America.
    
    Lo fissavo, era bello, grosso, peloso il giusto, e, se pensavo che non ci fossero odori più afrodisiaci e sensuali di quelli sentiti fino a quel momento mi sbagliavo di grosso. Mi sbagliavo fortemente. Quel cazzo sapeva di cazzo come nessun cazzo potrà mai sapere di cazzo. Si sfilò la cappella fuori, e prendendomi la testa tra le mani mi sollevò dal divano e mi diede di nuovo un assaggio della sua lingua mentre ancora non mi ero alzato del tutto. Senza nessun invito, e senza nessun permesso gli presi il cazzo in mano e iniziai a fare avanti e indietro con la mano: “Si cazzo prendilo”. E, ...
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