1. Prigioniera dei viet cong


    Data: 20/01/2023, Categorie: Lesbo Autore: Yuko, Fonte: EroticiRacconti

    ... bagnato. I capezzoli irrigiditi nella tensione.
    
    Un bel seno pieno, sodo, abbastanza abbondante, che richiamò l'attenzione del militare.
    
    Avvicinò la punta del coltello ad un capezzolo.
    
    -Non fatemi male....- scoppiò a piangere nella paura e nell'umiliazione, la giornalista.
    
    -Fate di me quello che volete, ma non torturatemi.... vi prego....!-
    
    La punta del coltello accarezzava il suo capezzolo, mentre la ragazza trasaliva in un misto di piacere e di dolore.
    
    -Maledetti....- sussurrò ancora mentre, suo malgrado, sentiva crescere l'eccitazione.
    
    La vulva si stava bagnando ed il vietnamita se ne sarebbe presto accorto.
    
    In effetti la figura di fronte a sé, sempre la luce alle spalle, le si inginocchiò davanti al pube, il coltellaccio gli luccicava in mano sinistro.
    
    Jane piangeva di terrore chiedendosi quando sarebbe finita quella tortura, ma intenzionata ad assecondare il nemico per non essere torturata.
    
    Il vietcong si avvicinò alle mutande annusando rumorosamente l'odore intimo di Jane. Ci strofinò il naso, mentre Jane, suo malgrado sentiva la figa bagnarsi sempre di più, colando sulle mutandine.
    
    Se ne accorse il militare, annusando con più intensità l'aroma di Jane, che pareva inebriarlo.
    
    Poi, con più decisione iniziò a dare piccoli morsi al monte di Venere dell'americana, tirandole il tessuto delle mutandine.
    
    A Jane piaceva quel massaggio. Cercava di trattenere i gemiti per non farsi sentire dal guerrigliero, ma le mutandine si stavano ...
    ... bagnando sempre di più, espandendo intorno il ben percepibile aroma del suo piacere.
    
    -Siete tutti dei porci....- sussurrò ancora con molta meno convinzione, iniziando involontariamente a spingere il pube verso quella bocca vogliosa.
    
    Di nuovo la lama le si avvicinò, giunta agli inguini si infilò sollo il bordo delle mutandine, facendole andare in pezzi con una facilità impressionante.
    
    Jane capì che era meglio non muoversi vicino a quella lama che doveva essere estremamente affilata.
    
    La vulva con i peli biondi e poco ricci del pube erano ora all'aria, sotto gli occhi curiosi del vietnamita che probabilmente non aveva mai visto prima d'ora una figa bionda e crespa.
    
    Il vietcong avvicino la bocca a quella vulva bagnata che gli si fece incontro con desiderio.
    
    Una piccola lingua si insinuò tra le grandi labbra, trovando spazio verso la vagina di Jane. Aperte le piccole labbra, la lingua si muoveva con esperte leccate che aumentavano il piacere della bionda americana, che ormai aveva deciso che, visto che doveva morire, almeno poteva cercare di godersela.
    
    Le mani del guerrigliero le aprirono di più le cosce, mentre Jane trasalì sotto il tocco delle dita del militare, che, a sorpresa, trovò leggere e delicate.
    
    Il vietcong strofinava le dita sulle cosce della giornalista mentre la lingua ne stuzzicava il clitoride.
    
    Jane ormai godeva senza più trattenersi, desiderava essere penetrata, succedesse quello che doveva succedere. Adesso aveva voglia di sentire qualcosa ...
«12...456...9»