1. Prigioniera dei viet cong


    Data: 20/01/2023, Categorie: Lesbo Autore: Yuko, Fonte: EroticiRacconti

    ... faccia i capelli impiastricciati di fango ed acqua.
    
    Guardò con odio il vietcong che di fianco a lei la guardava in tono di sfida, gli digrignò addosso i denti cercando di raggiungerlo per morderlo, ma quello si spostò e cominciò ad urlargli addosso frasi incomprensibili.
    
    Aveva il fiato che puzzava tremendamente di aglio, ma di tutta la spatafiata che gli vomitò addosso, Jane, almeno capì soltanto “Huan Chen Minh”.
    
    Il vietcong si allontanò camminando all'indietro. Si udì una voce bisbigliata e questo si voltò e se ne andò chiudendo una piccola porta di legno.
    
    Solo allora Jane si accorse che poco in disparte, davanti a lei, c'era un'altra persona.
    
    Era comparsa una sedia e in questo momento, il nuovo soggetto la stava fissando in silenzio, appoggiato coi gomiti alla sedia.
    
    Si accese una sigaretta. La luce dell'accendino, in quella penombra a cui ormai Jane si era abituata, le sembrò accecante.
    
    L'uomo aspiro voluttuosamente ed iniziò a parlare a bassa voce, quasi un sussurro, mentre il fumo usciva tra le parole.
    
    Jane non capiva nulla della lingua vietnamita e di cosa stesse dicendo chi le si trovava dinanzi.
    
    Il tizio, evidentemente non trovando risposta, le si avvicinò. La minacciò con un pugno vicinissimo al volto continuando a bisbigliarle frasi incomprensibili.
    
    Aveva una voce strozzata e piena di minaccia.
    
    Jane, sfinita, scoppiò a piangere.
    
    -Non capisco....- singhiozzò. -Non capisco la vostra lingua, lasciatemi andare, non dirò nulla! Non ...
    ... uccidetemi!-
    
    Il vietcong si allontanò da lei scuotendo il capo. Guardò la sigaretta soffiando sulla cenere per ravvivarne la brace. Tornò pensoso alla sua sedia di paglia.
    
    Poi di nuovo si rialzò venendo verso Jane. Alzò la sua mano. Jane girò la testa di lato per resistere all'imminente ceffone, che invece non arrivò.
    
    Il guerrigliero invece le porse la sigaretta.
    
    Jane fece un lungo sospiro di sollievo.
    
    -Sia benedetto il cielo!- sussurrò, allungando le labbra secche verso la sigaretta ed aspirando con rabbia.
    
    Ancora, il soldato le si avvicinò con una borraccia, cui Jane, facendo cadere la sigaretta, si avventò con un urlo selvaggio. -Seteeee!!!-
    
    Bevve avidamente qualche sorso di acqua che, versata grossolanamente, le colava lungo la bocca, giù sul collo.
    
    Lo sconosciuto intanto sussurrava con voce strozzata qualche altra incomprensibile frase.
    
    Jane si interruppe di nuovo appena sentì pronunciare quel nome.
    
    -Allora lo conosci? Puoi portarmi da Huan Chen Minh? Ti giuro che posso essere utile alla vostra causa! Scriverò di voi, delle malvagità fatte dai militari americani! La gente capirà! Ha bisogno di sapere!!!- finì con un singhiozzo, esasperata e completamente sfiduciata.
    
    -Portatemi da Huan Chen Minh!!!!- ringhiò ancora con rabbia, tutta protesa contro lo sconosciuto carceriere.
    
    Un nuovo schiaffone col dorso della mano le girò la faccia dall'altra parte, mentre veniva scossa da una nuova crisi di pianto.
    
    Lo sconosciuto la stava guardando, ...
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