1. Sex 4 masturbazione alternativa


    Data: 17/01/2023, Categorie: Masturbazione Autore: Miss, Fonte: EroticiRacconti

    ... ma anche dominante e con pochi scrupoli, uno di quelli che ti trattano come una troia. E lei aveva allo stesso tempo voglia di dolcezza e di essere trattata come una troia. Aveva immaginato le location più disparate: all'aperto, su un deserto sentiero di montagna o su una spiaggia di notte, nei bagni di una discoteca, nelle calde acque termali della piscina di una spa. Tutte cose che non aveva mai fatto ma che sarebbe stata pronta a fare. Ma il suo pensiero alla fine tornava sempre là, sul suo letto, dove era certa che l'avrebbe sbattuta per tutta una notte, riempiendola di lui. Senza nemmeno rendersene conto aveva smesso di sfregarsi labbra e clitoride e si era infilata due dita dentro, piegandole e muovendole. Aveva cominciato a ripetere "scopami, scopami" sempre più velocemente, fino a soffocare l'ultimo isterico "scopamiiiii!" sul cuscino proprio un attimo prima che la scossa partita dal ventre prendesse possesso di tutto il suo corpo e che le dita dei piedi si contraessero fino a farle male.
    
    Dopo essersi ripresa a fatica Bea aveva impugnato il telefono mandando a Riccardo un messaggio vocale su wa.
    
    “Mi sono appena fatta due ditalini guardando quella foto ahahahah”.
    
    “Te ne approfitti”, era stata la risposta, scritta, del ragazzo.
    
    “Perché tu invece non puoi toccarti? Ahahahahah”.
    
    “No, xkè sono fuori da un risto e aspetto mio padre”.
    
    “Non provare a toccarti eh? Mantieni la promessa!”, disse lei al telefono.
    
    “Sei crudele”, rispose Riccardo, anche lui ...
    ... stavolta con un audio.
    
    “Lo sai che ho bagnato il sovracoperta?”, disse lei con voce da scema e sempre più decisa a provocarlo.
    
    “Hai squirtato?”, chiese Ric con una voce un po’ strana.
    
    “No, non lo so, non credo, ma qui c’è una macchia”.
    
    Bea ignorò la risposta del ragazzo e si girò aprendo le gambe proprio in corrispondenza della macchia, poi scattò la foto. Il sovracoperta verdolino, la macchia, la sua fica nuda e ancora arrossata. Mandò la foto.
    
    “Non posso aprire nulla adesso, sono in auto con mio padre, stasera ti chiamo!”, le scrisse Riccardo.
    
    Già, il padre e quel cazzo di lavoro. Dopo la triennale Riccardo si era messo a lavorare con lui, agente di commercio di strumenti di precisione. Ottici, le pareva di ricordare. Tanti soldi ma anche poco tempo libero, troppo poco. Era ciò che gli altri chiamerebbero gavetta e che invece il padre di Ric definiva “mangiare bistecche”. “Lo so io che bistecca mi piacerebbe assaggiare, ora”, pensò maliziosamente Bea rannicchiandosi su un fianco con le mani tra le cosce ancora nude. E le venne anche in mente che avrebbe dovuto chiedere a Dada se avesse qualcosa in contrario a farle ospitare Riccardo per un week end. Bè, ci penseremo poi, si disse. Chiuse gli occhi e si addormentò per il suo sonnellino.
    
    Esattamente in quel momento, in un centro estetico non molto distante, una voce maschile attraversava l’ambiente.
    
    “Iolanda, puoi venire un secondo ?”la voce di Stefano, ovvero il proprietario, fece sfumare alla ragazza la ...
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