1. Sex 4 masturbazione alternativa


    Data: 17/01/2023, Categorie: Masturbazione Autore: Miss, Fonte: EroticiRacconti

    “Ho dieci minuti per prendermi un caffè?”, chiese Iolanda alla nuova tipa assunta in prova alla reception.
    
    “Uuh... cinque, oggi hai l’agenda piena” rispose la tipina guardando il tabellone degli appuntamenti sulla scrivania.
    
    “Che palle! Fa’ vedere…”, disse Iolanda andando dietro alla scrivania per vedere che tipo di trattamenti avesse in programma per la giornata.
    
    Due smalti semipermanenti, un trattamento anticellulite, un massaggio, una ceretta gambe e delle extension ciglia.
    
    “Ma chi ha preso il massaggio? Ieri non c’era!”, chiese Iolanda.
    
    “Non lo so, non ero di turno stamattina!”, disse la ragazza di cui Iolanda non riusciva mai a ricordare il nome. Anna, Elisa…boh.
    
    Sbuffò. Pensò a Bea che a pranzo, una volta finita l'insalata con tofu e pachino (tutte lei le pensava), le aveva annunciato che prima di mettersi a studiare si sarebbe fatta un pisolino. "Bella la vita delle studentesse...", si disse Iolanda.
    
    Ciò che non poteva sapere era che, appena lei era uscita, Bea era andata sì a stendersi a letto, ma a pancia in sotto e con i pantaloni abbassati fin quasi alle ginocchia, masturbandosi davanti alla foto che Riccardo le aveva inviato poche ore prima. Foto che poi altro non era che il corrispettivo maschile di quella che Bea aveva inviato a lui. Completamente nudo davanti a uno specchio. Peccato che il riflesso del flash ne nascondesse in parte la faccia. Ma per il resto si vedeva perfettamente tutto. Le spalle solide alle quali lei si era aggrappata ...
    ... quando lui l'aveva scopata in treno. I bicipiti lunghi e visibili ma non volgari che a lei erano sembrati di ferro. Il bel petto e l'addome asciutto, con le linee inguinali ben delineate che convergevano verso il pube. E poi, sì, il suo cazzo che gli pendeva tra le cosce e che già così le sembrava promettente, la borsa dei suoi coglioni. E poi quei peli da maschio, che Riccardo aveva proprio nei punti in cui a lei piaceva che un maschio li avesse. Sul petto, sugli avambracci, sulla parte inferiore delle cosce. E naturalmente, a fare da corona al suo sesso.
    
    Bea non era riuscita a staccare gli occhi da quella foto sul telefono. Si era masturbata una prima volta e poi era andata avanti. Muovendo il bacino su e giù come se stesse subendo le stoccate del ragazzo cercandone di più profonde. E ripetendo come un mantra "sì, sì, Ric... Ric sono tua, sono tua" tra un gemito e l'altro. Ripromettendosi di essere molto più triviale quando lui fosse stato lì. Se lo era stata con quello stronzo che l’aveva fistata, perché non avrebbe potuto esserlo con lui? Lo poteva fare. E lo voleva fare. Desiderava Riccardo terribilmente. Voleva essere schiacciata dal suo peso, avvolta dal suo odore, trafitta dal suo punteruolo. Aveva cercato di immaginare in quanti e quali modi l'avrebbe scopata. Uno che ti porta nella toilette di un treno e ti chiava in quel modo non deve certo essere privo di intraprendenza né di fantasia, si era detta. E tantomeno di determinazione. Lo aveva pensato dolce e paziente ...
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