1. Contatto con la realtà


    Data: 15/01/2023, Categorie: Erotici Racconti Racconti Erotici, Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... donna molto spregiudicata, ingorda e dinamica, questo mi eccita, mi stuzzica oltremodo, mi fomenta eccessivamente, mi piace moltissimo, capto distintamente il suo cazzo dentro la mia bocca divenire compatto e granitico come il cemento, adesso è pronto.
    
    Subito dopo Vito mi spintona sul letto, mi denuda con brama e irrequietezza, passa la mano fra le mie cosce, io sono intrisa e satura più che mai, mi penetra e rimane statico per diversi secondi, dopo ride studiando e contemplando le molteplici rivelazioni di diletto e di delizia raffigurate sulla mia faccia.
    
    Io sono infinitamente eccitata, smisuratamente alterate e infervorata, a questo punto ho scialacquato qualsivoglia contiguità e legame con la concretezza e con l’ambiente, sono predisposta i incline nell’offrirgli qualsiasi porzione del mio essere lui ambisca, sto testualmente per divampare, sono dilatata, mi sembra di spaccarmi, avverto di netto gli spasmi diventare maggiormente erculei e possenti, perché tracimo, prorompendo il mi sensazionale e irrefrenabile orgasmo, strillando e contorcendomi, strepitando con fragore il suo nome, il tutto accompagnato da parte mia, con vocaboli assai inverecondi, profondamente sboccati e altamente scurrili.
    
    Adesso è il turno di Vito, con manifesta ingordigia lui mi gira, io incurvo la schiena, al presente sono palesemente allestita in modo solerte nell’accoglierlo nuovamente dentro di me. Lui non tergiversa né tentenna, perché mi scopa con veemenza e con impeto sobillato e ...
    ... stimolato com’è con delle libidinose movenze, alquanto indiavolate e deliranti, molto appassionate e incontenibili, fino a prorompere imbellettandomi per bene la schiena e le chiappe con il suo denso e lattescente nettare vitale, perché io adoro e gradisco quando lui mi sborra addosso il suo seme. Come posso, io cerco d’assaggiare raccogliendo con le dita quel liquido, ammirando il risultato della sua abbondante sborrata, assaporando quella bianca, corposa e gelatinosa essenza. Adesso è tardi, la mia propizia confidente potrebbe ricomparire, lui non può di certo far indugiare la sua ragazza, e va via.
    
    Io rimango là da sola, ad avvolgere invano e ad accartocciare senza profitto la mia mente come una striscia, per tentare e per agognare di far risorgere quei momenti così concentrati ed energici, setacciando di regalare un sentimento a questa cronaca occulta e abusiva, questo struggimentocelatoe quest’affannosa bramainconfessata, che si protraeinvero focosamentee fervidamenteda più d’un anno, aspirando di donare un concetto e un’astrazione a quest’innumerevoli, incalcolabili e unici turbamenti, a questi smisurati e passionali stravolgimenti, che mi sbriciolano l’intelletto e mi sconquassano deliziosamente il corpo, sconvolgendomi e impressionandomi sempre di più.
    
    Quasi certamente, tutto questo però non basta,non m’accontenta,perché un’accezione, una logicità e un senso non ce l’hanno, non esiste, non compare. Come di frequente e sovente interviene e ahimè accade, nella ...