1. La prima volta di Elena – cap 3 ed ultimo


    Data: 30/11/2022, Categorie: Erotici Racconti Racconti Erotici, Etero Tradimenti Autore: 1945, Fonte: RaccontiMilu

    ... tempo “trascorso” nel nostro posto non avesse più velleità goderecce e un po’ mi stupii quando da dietro mi sbottonò la camicetta; prima carezzo il pancino e poi risalì alle tette in alto. Fece scivolare il reggiseno verso il basso e tenne le tette tra le mani. Il calore delle sue mani ed il suo toccare contribuirono a riscaldarle e un delizioso tepore si diffuse in me tanto che girai il viso offrendogli la mia bocca e la lingua.
    
    Mi accorsi che stava muovendo il bacino sotto il mio culetto strofinandomi proprio sotto le mutandine.
    
    Non avevo pensavo che il mio culetto sul suo bacino avrebbe potuto risvegliare il “fratellino”.
    
    Con le mani mi allargò le gambe e sentii il pacco duro premere la mia intimità. Mi ritrovai partecipe e agevolai i suoi movimenti. Pensavo fosse più un gioco che altro quando mi disse: un attimo. Facendomi leggermente sollevare calò pantaloni e slip fino a farli cadere per terra liberi. Finalmente, disse: stretto com’era si stava schiacciando.
    
    Mentre stavo risedendomi su lui realizzai che avevo sotto me il suo uccello nudo e con mia ulteriore sorpresa nel farmi ridiscendere tenne il mio gonnellino aperto e mi trovai il bastone duro proprio contro la vagina.
    
    Dopo pochi secondo di contatto e scivolamento avevo le mutandine bagnate dai miei umori. Sentivo le “labbra aperte” da cui uscivano stille del mio piacere.
    
    Non pensavo potesse succedere così in fretta. Ma non era finita lì.
    
    Mi fece alzare e in un attimo le mie mutandine era a ...
    ... terra sospese su un solo piede.
    
    Mentre nuovamente mi calavo pronto a sentire la sua nudità mi aveva preparato una sorpresa. Sentii la testa del pene, puntato in corrispondenza della vagina, infilarsi tra le grandi labbra. Fermai un attimo la mia discesa, ma era un movimento irreversibile.
    
    Guidata dalle sue mani mi sedetti lentamente su lui accogliendo, pezzo per pezzo, con gran piacere, il suo pene sino a trovarmi seduta sui testicoli.
    
    L’avevo tutto dentro
    
    Da quel momento, ben poggiata con i piedi per terra, guidata dalle sue mani mi alzavo e sedevo sul suo pene sentendo come ben mi riempiva.
    
    Poi mi disse: adesso fai tu mentre portò ambedue le mani ai miei seni, una mano per tetta.
    
    Io andavo su e giù sul cazzo mentre lui un pò mi manipolava le tette e un po’ sempre mediante le stesse mi suggeriva il movimento del mio culo sull’uccello.
    
    A tratti i miei occhi si perdevano nell’orizzonte e nel buio che univa cielo e mare, ma non rinunciavo a scoparlo.
    
    Non poteva durare molto. Quel modo di far sesso era veramente libidinoso e penso che anche la pericolosità del posto contribuisse a far crescere la nostra eccitazione e il nostro piacere.
    
    Era stata una cosa improvvisata e coinvolgente e nessuno dei due aveva pensato al preservativo. Ed onestamente neanche nel durante della scopata ci avevo pensato.
    
    Mi godevo le penetrazioni e non ero lontana dal venire quando mi disse: girati; voglio vederti in faccia mentre godiamo.
    
    Mi alzai, girai e mi sedetti su lui ...