1. Le contraddizioni della collega


    Data: 24/06/2018, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Kinglove_, Fonte: RaccontiMilu

    ... solo attriti, accuse, litigi.
    
    Restò a casa da sola una settimana, il marito se ne andò all’estero per lavoro. “Se vuoi vengo da te” mi scrisse inaspettatamente una sera. Io ero all’allenamento, lei aveva smesso di venire a giocare. “Ok, raggiungimi in quella strada, buia e che finisce in un campo”. Parcheggiò e mi raggiunse in macchina. Fuseaux neri e minigonna di jeans e soprattutto aveva in mano una coperta. Era bella, il desiderio di lei non si &egrave mai attutito. Appena entrò in macchina, venne sul mio sedile e ci baciammo, con il classico “limone duro” che si aveva sempre con lei, con quella lingua tesa, forte. Ci leccavamo le lingue ma il petting quella sera non era sufficiente. L’aveva sognata spesso, avevo immaginato molte volte durante le mie seghe come potesse essere il suo corpo nudo, se avesse davvero il seno come mostrava al lavoro, sodissimo pur con il reggiseno sempre imbottito. La mia curiosità quella sera venne presto soddisfatta. La sua maglietta finì sul sedile dietro, si slacciò lei il reggiseno ed il seno sembrava sospeso nell’aria. Una coppa che stava su che era un piacere, areola piccola, rosa ma la cosa che mi sorprese era che si abbassò minigonna e fuseaux in un solo istante. Non ricordo il colore dei suoi slip, tanto fu rapida nell’abbassarseli. Aveva una striscia di pelo, come dissi tempo addietro piaceva a me. Finalmente, lei, nuda. Si mise la coperta sopra le gambe, preoccupata che qualcuno potesse vedere ma la via era desolata e presto ...
    ... lo lasciò per terra. Cominciai a masturbarla con 2 dita e nel frattempo le baciavo il collo “mettine altre di dita, dai”. Introdussi anche l’anulare, poi provai il mignolo ed entrò senza problemi e cominciai a muovermi dentro di lei “anche il pollice, io adoro il fisting”. Mai fatto in vita mia, non me lo feci ripetere 2 volte. Il pollice entrò, la sua figa era elasticissima ma ancora una volta mi sussurrò all’orecchio “di più Marco, spingi di più” Ormai ero al polso, sentivo tutte le pareti, toccai parti mai sentite prima. Sentivo piccoli pezzi li liquidi che si solidificavano sulle mie dita e provai a spingere la mano ancora di più. Urlava, gemeva, temeva sempre che qualcuno ci vedesse o sentisse e si metteva la mano in bocca per soffocare i suoi gemiti mentre dentro di lei 25 centimetri di carne che spingevano fino all’inverosimile, con le labbra dilatate dal mio polso da sportivo. Non credevo possibile tutto ciò ma più restavo dentro con la mano e più la sua voce si faceva stridula. Quando la tolsi, era piena di pezzi solidi, un odore intenso; volli annusare, leccarmi mentre lei mi guardava soddisfatta. Mi mise la mano nella tuta e me lo prese in mano “non ho i preservativi Elena” ma la cosa sembrò lasciarla indifferente. Si fiondò sul mio cazzo con la bocca, stringendomi le palle e mordendomi la cappella. Fu un pompino doloroso ma che rivorrei anche adesso. Venni copioso in bocca, neppure una piccola goccia uscì dalla sue labbra e mi fece vedere lo sperma che dalla sua ...