1. Eleonora e Lapo


    Data: 23/06/2018, Categorie: Cuckold Erotici Racconti Autore: Aldebrando, Fonte: RaccontiMilu

    ... Aveva il suo migliore look sportivo quella sera: maglia nera aderente, con le maniche lunghe ma le spalle scoperte, collo alto, abbastanza corta da scoprirle a tratti la pancia piattissima ed un delizioso ombelico, fuseaux anch’essi neri, ma glitterati, dunque pieni di luccichii. Scarpe bianche tipo tennis. Con il suo metro e settanta era giusta giusta per i miei 178 cm. Sotto la maglia a collo alto si intuivano delle belle tette, sembrava una seconda/quasi terza misura (ma vai a sapere finché non tocchi con mano… e quando poi dopo due uscite toccai…. cavolo che meraviglia… sostenute, arrotondate sotto, capezzoli piccoli e rosa che diventano chiodi appena si eccita… gliene avrei poi regalati di reggiseni, sempre 3 misura, coppa b,cioè base non larghissima ma belli sporgenti, a cornetto). In sostanza un corpo atletico e femminile, esaltato da quei tessuti elasticizzati. Dapprima la vidi di spalle…. beh… con quei fuseax ed i capelli lisci, neri lunghi fin quasi a lambire, a carezzare due belle chiappette rotonde… da prendere a morsi,insomma. Ma di bei culi in mostra , si sa, le palestre sono piene. Fu quando si voltò ed i nostri sguardi si incrociarono per un istante che rimasi di sasso: il volto disegnava un ovale leggero e morbido, gli zigomi rotondi e rosati, labbra naturalmente sporgenti e carnose, un grazioso neo su un lato della bocca e…. due occhi… due occhi giganteschi, con pupille di un azzurro molto intenso, profondo. Ne fui preso in un istante.
    
    Non che io brilli ...
    ... in intraprendenza di solito. Tuttavia quella sera uscì il meglio di me: fui misuratamente spiritoso quando serviva, serio e competente per le questioni che attenevano al lavoro e, cosa più importante, talmente concentrato su di lei ed attento ad ogni sua parola e gesto, da riuscire così a cogliere tanto quello che diceva che quello che stava dietro, nascosto, appena affiorante. Riuscì così in maniera del tutto naturale in un’impresa del tutto inaspettata: staccarla dal gruppo, parlare con lei, farla parlare di se stessa in maniera aperta e rilassata. Ci trovammo a passeggiare per il centro città, per strade sempre più strette e deserte, sino ad arrivare sul lungofiume, la brezza della notte che la faceva fremere, il riflesso tremulo dei lampioni sull’acqua che ci rendevano, entrambi, inclini alla languidezza. Ero oramai guidato da un invisibile pilota automatico quando con un’impercettibile pressione delle dita sotto il suo mento, rivolsi le sue labbra verso le mie e la baciai leggermente. Lei per un istante, che vissi con il cuore fermo, rimase con gli occhi bassi; quando finalmente li sollevò ed incrociarono i miei, mi parve chiaro che essi dicevano “tutto qui?” Il ponte levatoio era calato, il portone abbattuto. Pomiciammo per un tempo che,ancora adesso, mi pare infinito. Le sue labbra erano morbide e dolci; la sua lingua saettava attorno alla mia, riempendomi la bocca di un irresistibile sapore di vaniglia. La mia erezione fuori controllo a causa dei boxer non aderenti ...