1. La vendetta più dolce I


    Data: 30/09/2022, Categorie: Incesti Autore: Cassandro, Fonte: EroticiRacconti

    ... attacco di adrenalina, ripresi la mia strada per andare in camera mia, cercando di pensare al da farsi. Ma un altra cosa fermò la mia marcia: ero quasi arrivato quando, passando davanti alla camera di mia madre sentii un pianto appena soffocato. Lei sapeva. Al momento non feci nulla, troppe cose erano successe quel dì e avevo bisogno di tempo per riflettere.
    
    Passarono dei giorni, e io non facevo altro che pensare a cos'altro avrebbe potuto fare mio padre se aveva il coraggio di fare sesso in videochiamata in piena notte, con sua moglie in casa, ma soprattutto chissà da quanto tempo si comportava così e da quanto tempo mia madre lo sapeva. Che poi, chi avrebbe mai tradito mamma se non quel idiota? Era una bellezza oggettiva, bassina dai capelli rossi lisci, ancora giovane e non deformata per niente dalla gravidanza... cercavo un po' di lei in tutte le mie fidanzate. Lei ha conosciuto lui in banca, nella filiale di papà, quando aveva poco più di diciotto anni, e poco altro so della loro fidanzamento. Quel che mi è sempre stato detto è che si sono sposati dopo nemmeno 1 anno di relazione e che pochi mesi dopo sono nato io. Lei ha rinunciato agli studi e al diploma per suo volere, chiusa in casa a crescermi perché lui doveva pensare al lavoro. Al dispetto di tutto ora, dopo vent'anni, ha mantenuto un carattere solare e scherzoso, cordiale e molto amorevole. Ma più la guardavo, dopo quella notte, più vedevo in lei quei gesti che ho sempre reputato "normali", ma che ora ...
    ... percepivo come distaccati e freddi segni di dovere verso quell'uomo che aveva sposato, ma che, supponevo non amasse più. Servirgli la cena, preparargli il pranzo per il lavoro e persino andare a sdraiarsi con lui quando veniva sera, parevano atti di fredda e odiata routine che la stavano uccidendo.
    
    Ma cosa potevo fare io? non avevo i mezzi per smascherare mio padre né ero sicuro che sarebbe stato giusto rivelare tutto questo a mia madre, rischiando di provocare in lei imbarazzo verso di me, suo figlio, che ora l'avrebbe vista solo come una cornuta che non può reagire per paura di perdere tutto: un posto dove vivere, la dignità e me.
    
    Mi autoconvinsi fortemente che io ne sarei dovuto rimanere fuori: i casini che sarebbero potuti uscire avrebbero distrutto l'intera famiglia e non avevo cuore di distruggere emotivamente la mia adorata mamma. Ma una rabbia crescente mi montava dentro, rabbia che sfogavo in palestra o nelle mie corse post università, prima di rientrare a casa. Rabbia che scoppiò quel giorno, tutto di colpo.
    
    Era sera e stavo tornando a casa da un uscita alcolica con i miei amici. I miei amici mi avevano riaccompagnato a casa a piedi, deridendomi un po' per via di quella ragazza che ci aveva provato con me tutta la sera e che mi aveva palesemente offerto un pompino nel bagno del locale che io avevo bellamente snobbato, solo perché volevo tornare a casa. In effetti non toccavo una donna da qualche mese, esattamente da quando mi aveva lasciato la mia ex, ma io avevo ...