1. La vendetta più dolce I


    Data: 30/09/2022, Categorie: Incesti Autore: Cassandro, Fonte: EroticiRacconti

    LA VENDETTA PIU' DOLCE I - racconto erotico d'incesto etero.
    
    Mi ricordo bene quando la mia ragazza mi lasciò.
    
    Era una sera di ottobre, una di quelle sere che già ti fa capire che probabilmente andrà tutto in merda: Pioveva, ristorante di sushi più costo della città e fidanzata arrabbiata per l'ultima litigata. Fu una cosa rapida: mi disse che non mi amava più e che aveva un altro. Non ci rimasi nemmeno male, più che altro avevo l'ansia dell'inevitabile cambiamento della routine e il senso di scazzo dovuto dalle classiche spiegazioni a tutti i parenti e amici. Quando la portai a casa manco mi accorsi che sul suo uscio c'era già l'altro.
    
    Arrivato a casa gettai sulla sedia la giacca bagnata e mi lasciai cadere sul letto. Rimasi fermo a rimuginare sugli eventi per ore, fino a quando non mi decisi di scacciare l'insonnia dagli occhi andandomi a fare una doccia calda. Presi la mia roba e, a passi molto pesati per non far rumore, uscii dalla camera: erano circa le tre di notte. Attraversai il corridoio fino ad arrivare davanti al bagno, così preso dai miei pensieri nel buio che quasi mi spaventai quando, passando di fianco all'ufficio di mio padre, sentii una persona parlare.
    
    Non era strano che papà facesse tardi dall'ufficio, ma così tardi mai era capitato: stranito feci spallucce e continuai il mio percorso verso la doccia. Una volta dentro al bagno iniziarono a giungermi i primi dubbi: Avrà avuto dei contrattempi in banca? Ma che strano, chissà quale cliente chiama ...
    ... a quest'ora di notte. Sentivo già puzza di marcio sotto questa storia, ma non avevo testa per indagare né voglia di andarmi a cacciare in casini senza un validissimo motivo di sospettare di lui.
    
    Finita la doccia mi rivestii e iniziai a camminare verso la mia stanza. Questa volta, feci più attenzione a non fare rumore, quasi istintivamente vista la mia scarsa voglia d'impicciarmi, ma quando mi trovai di fronte al corridoio dove si trovava l'ufficio rimasi paralizzato da quello che vidi:
    
    Mio padre stava uscendo dall'ufficio, molto circospetto e, non notandomi nell'ombra, si stava avviando verso il bagno; teneva in mano il suo telefono, acceso in quella che pensai essere una videochiamata con una voce bassa in sottofondo che mormorava qualcosa. Aveva la vestaglia aperta e, sotto di essa, notai la sua nudità mostrata all'interlocutore della chiamata, illuminata dalla debole luce del cellulare. Istintivamente cambiai direzione prima di essere scoperto, rifugiandomi in cucina, lasciandolo passare credendosi inosservato. Ma io osservai, e anche bene, incredulo com'ero: Avevo ragione era in videochiamata con qualcuno, e questo "qualcuno" era una ragazzetta forse anche più giovane di me con le gambe aperte che inquadrava la sua intimità per mio padre. Non riuscii a sentire la conversazione ma sentii le loro voci basse e eccitate bisbigliare nell'oscurità fendendo il silenzio della notte. Una volta chiuso in bagno non ci pensai due volte e con una velocità data dall'improvviso ...
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