1. Il gioco perverso di Eva – cap. 2 La benda


    Data: 19/06/2018, Categorie: Etero Sesso di Gruppo Autore: EvaLuna, Fonte: RaccontiMilu

    Per tutta la giornata e durante la notte Eva non fa altro che pensare a come sia possibile che la violenza subita da quell’uomo nell’ascensore possa averle procurato un tale piacere.
    
    Sì, è vero, si è spaventata a morte all’inizio, ma poi l’adrenalina stessa generata da quella paura è diventata un potente afrodisiaco, sentirsi prendere con la forza in quel modo l’ha eccitata, la brutalità dei gesti di quel muratore, l’averla trattata come una puttana, come un oggetto, l’ha fatta godere di un piacere intenso, perverso e mai provato prima.
    
    Lui le ha detto che sarebbe tornato il giorno dopo, con un collega, a mezzogiorno, e nella mente di Eva i pensieri si accavallano e si susseguono in una corsa senza fine:
    
    “ ovviamente non mi farò trovare in casa, non può ricattarmi in alcun modo … ma se dovesse davvero vendicarsi? E se, non trovandomi, mi seguisse e mi assalisse fuori di casa? Se mi picchiasse per non aver ubbidito???” .
    
    Ma si rende conto che solo una parte di queste paure è vera, molte sono scuse che cerca di darsi per non mancare ad un nuovo incontro selvaggio, violento: la sua libido in realtà vuole provare ancora quelle sensazioni potenti e già solo immaginare cosa lui potrà farle e come la tratterà la fa bagnare senza nemmeno bisogno di toccarsi.
    
    La mattina dopo si sveglia e si mette a sistemare casa nel tentativo di non pensare, di non dover prendere quella decisione: restare o uscire, non farsi trovare?
    
    Arrivano le 12 senza nemmeno che Eva se ne ...
    ... accorga, è ancora semi-svestita, indossa solo il perizoma e sopra una sottoveste leggera di seta, con le spalline sottili, che le arriva poco sotto il sedere, lasciando scoperte le lunghe gambe tornite e abbronzate, niente reggiseno, le tette sode puntano in alto i capezzoli, evidenti sotto la stoffa.
    
    Suona il campanello, la ragazza ha un sussulto: “eccolo, è lui! E ora che faccio?”. Si avvicina allo spioncino per controllare ed eccolo lì, il volto dalla grossa mascella squadrata, quegli occhi di ghiaccio, le spalle muscolose… per fortuna è solo, non c’è nessun altro accanto a lui.
    
    “apri, troia, o mi metto ad urlare a tutto il palazzo come ti sei fatta sfondare ieri nell’ascensore! Tanto lo so che ne vuoi ancora, quindi non farla tanto lunga e aprimi questa cazzo di porta!”
    
    Eva si decide, gira la chiave nella toppa, uno, due scatti, non fa a tempo ad aprire che viene spinta indietro dall’uomo, che la strattona per un braccio e avanza dentro casa in cerca della camera da letto.
    
    “lo sapevo che non vedevi l’ora di assaggiare di nuovo il mio cazzone, guarda come ti sei fatta trovare, già pronta per essere scopata, non ti è bastato ieri, eh? Vedrai che oggi rimarrai soddisfatta, da quanto cazzo prenderai.. eccoci qua, finalmente, oggi mi sbatto quel gran pezzo di fica che sei sopra questo bel lettone, ma prima ti devo sistemare, oggi ho voglia di fare qualche giochetto, ok troia?” e così dicendo la spinge sul letto, dalla cintura da lavoro slega due cordini e le lega i polsi ...
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