1. Un tranquillo week-end di umiliazione.


    Data: 18/06/2018, Categorie: Trans Feticismo Sesso di Gruppo Autore: CagedSissyCuck, Fonte: xHamster

    ... Non ne so molto.”
    
    Ok, di più non posso fare. Che Dio me la mandi buona…
    
    Dopo circa tre ore di viaggio ed una decina di stradine secondarie percorse dopo essere usciti dal casello dell’A1, parcheggiamo davanti ad una costruzione a due piani, in aperta campagna.
    
    Ha l’aria di essere antica, ma ristrutturata recentemente. Ci sono anche dei corpi di fabbrica secondari, attorno. Probabilmente deve trattarsi di una vecchia fattoria, riadibita a lussuosa residenza di campagna.
    
    Scendiamo, sgranchendoci un po’ le gambe dopo le tante ore di macchina, Il portone principale è socchiuso, ma non si vede nessuno. Dopo aver inutilmente chiesto permesso ad alta voce, ci decidiamo ad entrare.
    
    Ci troviamo in una specie di ampio atrio. Quando i miei occhi si abituano alla differenza tra l’accecante pomeriggio estivo e la penombra dell’ambiente interno, scorgo uno scalone che porta al piano superiore e svariate porte a vetri comunicanti con altri ambienti del piano terreno. La villa sembra deserta.
    
    Qualcuno però deve aver udito il rumore prodotto dalle ruote della nostra auto sul ghiaietto esterno, perché da una porta spunta un anzianotto signore piuttosto in carne, elegantemente vestito, che si affretta a raggiungerci con fare premuroso.
    
    “Carlo (il nome del mio amico)! Sei arrivato prima del previsto!”
    
    Si stringono la mano, Carlo ha la decenza di presentarmi:
    
    “Ehmm… questa è Monique.”
    
    Il tizio si volta verso di me come notasse soltanto ora la mia presenza e, con un ...
    ... sorriso a 32 denti, prende la mano che gli sto porgendo effettuando il più perfetto dei baciamano che io abbia mai ricevuto (d’accordo… anche l’unico, finora). La cosa mi colpisce positivamente.
    
    “Piacere di conoscerla, Monique. Spero si troverà bene fra noi…”
    
    “Ehmm, sicuramente… piacere mio.”
    
    Poi, di nuovo rivolto al mio compagno di viaggio:
    
    “Magari vorrai salire a darti una rinfres**ta… Ti abbiamo riservato la solita stanza, fai come fossi a casa tua… Gli altri sono quasi tutti arrivati, ma fai con comodo, la cena è prevista per le ventidue. Prima verrà servito un piccolo aperitivo in salone, alle 21,30. Hai un paio d’ore per sistemarti, io intanto accompagnerò la signorina dalle altre ragazze per dare loro le necessarie istruzioni.”
    
    L’idea di essere separata dall’unica persona che conosca e che mi dà un po’ di conforto morale non mi entusiasma, ma non posso far altro che seguire il mio ampolloso anfitrione, percorrendo tutta una serie di corridoi, fino ad un salottino arredato con gusto raffinato. Sedute su un divano di foggia moderna, ci aspettano due ragazze che sembrano uscite da una rivista di moda. Una, dai lineamenti perfetti ma alquanto duri, è bionda al punto da sembrare albina, l’altra è una nera talmente bella da far impallidire Naomi Campbell. Hanno un’aria abbastanza indifferente, neanche minimamente preoccupata.
    
    “Lei è Monique”.
    
    “Piacere, Greta.” Fa la bionda, senza mostrare alcun interesse per la mia persona.
    
    “Io sono Aurora.” La nera ...
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