1. Metti una sera in treno


    Data: 14/06/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Sensazioni Autore: Black_Prince, Fonte: RaccontiMilu

    ... ad una sgridata del papà. Lui si sedette quindi di fronte a me,
    
    senza degnarmi di uno sguardo, o almeno a me così parve…. O forse speravo nel
    
    profondo che mi degnasse di uno sguardo in più di quello che avevo percepito mi
    
    aveva squadrato le calze nere che mi velavano le gambe. Qualcuno avrebbe potuto
    
    dire che il vestito che portavo era troppo scollato, e quel qualcuno avrebbe
    
    avuto la voce di mia suocera; ma era caldo in treno, e mi ero tolta il foulard
    
    che portavo in ufficio per nascondere i dei seni che non passavano certo
    
    inosservati. E davanti a me non stava certo sedendo mia suocera, che di solito
    
    sembrava guardare più il mio seno che i miei occhi mentre mi parlava. Anzi,
    
    forse avrei preferito fosse mia suocera a sedermi di fronte, visto che
    
    quell’uomo sembrava essersi limitato a soffiarmi una domanda all’orecchio, e
    
    non aveva degnato di uno sguardo le mie tette.
    
    Mi stava quasi indispettendo col suo caparbio modo di leggere Asimov. Dopo
    
    poco, però, mi resi conto che le sue dita non avevano sfogliato pagina da
    
    troppo tempo, e che quei jeans stretti stavano diventando sempre più stretti,
    
    proprio davanti alla patta… No, mi stavo sbagliando, era solo una mia idea, e
    
    mentre mi baloccavo con questi pensieri le mie gambe, quasi per volontà
    
    propria, si scavallavano e si accostavano, e le ginocchia non ne volevano
    
    sapere di accostarsi. No, ora ne ero certa, quel libro era fermo da troppo
    
    tempo alla stessa pagina, e i ...
    ... bottoni dei Levi’s erano più tirati di prima. Ma
    
    ancora non sembrava degnarmi di uno sguardo. Allora sì allargai leggermente di
    
    più le ginocchia, ed ero io a volerlo fare!
    
    Passa il controllore, prende il mio abbonamento e molto gentilmente mi ricorda
    
    che tra due stazioni avrei dovuto scendere per la coincidenza. Prende il
    
    biglietto allo sconosciuto di fronte a me, e non dice una parola. Fra dieci
    
    minuti sarei scesa e non l’avrei più visto. Ma che cretina, mi dissi, ma cosa
    
    te ne importa! Arriva la stazione di cambio, mi alzo e senza salutare mi
    
    avvicino alla porta del vagone per scendere. Percepisco, senza voltarmi, che
    
    non sono l’unica che si appresta a scendere, esattamente nello stesso momento
    
    in cui mi accorgo che ho un impellente bisogno di trovare al più presto una
    
    toilette! Scrutare di sottecchi il mio compagno di viaggio non mi aveva fatto
    
    percepire che avevo un disperato bisogno di fare pipì. Per fortuna che avevo
    
    venti minuti tra un cambio e l’altro di treno, avrei cercato un bagno nella
    
    stazioncina dove stavo per scendere. Il treno si ferma lentamente, troppo
    
    lentamente, per la voglia di scendere, salto giù dalla carrozza e cerco subito
    
    la direzione da prendere. Certo, la fretta era tanta, ma ora credo che mi sarei
    
    dovuta accorgere di essere seguita, ma si sa, solo dopo ci si rende conto…..
    
    La piccola stazione &egrave deserta, non ci sono edicole aperte, anche la
    
    biglietteria sembra chiusa, ma fortunatamente i ...