1. Lasciarsi trasportare


    Data: 13/06/2018, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Quello lì era il pretendente inconfessato e inespresso di mia mamma, realmente da non presumerlo, io sapevo però che esisteva e che gli gironzolava attorno, dal momento che la vedevo rientrare in casa con un atteggiamento e con un portamento disarmonico e visibilmente dissonante negli occhi. Lei, infatti, dal carattere così brusco, litigioso, talvolta ruvida e pungente, al momento sembrava attraversare la vita con rapida elasticità, con lesta leggerezza e con una netta mancanza di serietà, poiché era diventata repentinamente frivola e vacua, per il semplice fatto che ignorava sottovalutando le faccende domestiche e disinteressandosi perfino d’acquistare i beni essenziali primari per nutrirsi, dal momento che negli ultimi periodi s’ammaliava appassionandosi di frequente di fronte a quella grande specchiera dell’andito con un’irriconoscibile letizia. Dopo, per non farsi mancare nulla, c’erano quei numerosi foglietti colorati che giacevano piegati con cura nel tiretto della carta per i regali.
    
    Io li avevo scoperti per caso un mese prima del suo compleanno, dato che le avevo comprato un ciondolo a forma di goccia però sottile e raffinato. Quando un pomeriggio, lo avevo individuato in una teca, avevo riflettuto che sopra la sua scollatura abbronzata sarebbe spiccato in modo eccezionale, a tal punto io lo avevo acquistato facendolo mettere avvedutamente in disparte con il convincimento d’approntarle con ragionevole periodo di tempo un bel fagotto d’un certo livello, ...
    ... confezionandolo inizialmente all’interno d’un grazioso involucro pitturato per il fatto che lei lo adorava parecchio, da ultimo un fettuccia variopinta di seta avrebbe reso completando il tutto in maniera molto coordinata.
    
    E’ stato infatti così, dal momento che disserrando quel tiretto per appiopparvi dei fogli residui, io avevo riconosciuto quell’ammasso di carte e di cartoncini gettati alla rinfusa, peraltro nitidamente usati, dato che spaziavano in numerose tonalità di colori, giacché in quell’istante avevo pensato in brevissimo tempo alla presenza d’un uomo. Ripensandoci bene, non che mia madre non fosse raffinata né signorile, tutt’altro, ma attualmente &egrave diventata una donna bizzosa, indisciplinata e malvezza e se c’erano parecchi foglietti nel tiretto non era di certo stata lei a procacciarseli, in quanto secondo me era un suo individuale e privato talismano che aveva disposto e scelto di conservare là dentro, perché era allacciato a un batticuore o a un aneddoto abbastanza esclusivo del momento che stava attraversando. Lei lo aveva toccato delicatamente e meticolosamente con le dita, poiché sembrava lo avesse cullato a lungo, come per indugiare ritardando su d’un ricordo piacevole.
    
    Io non avevo indagato ulteriormente, tuttavia m’infastidiva un poco quel suo nuovo modo di muoversi danzando, per il reale fatto che non ascoltasse più, o meglio, meno di prima con un chiaro distacco che non era più un affranto e triste compatimento, quanto invece un’inconfessata e una ...
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