1. Claudia, la giovane albanese


    Data: 29/06/2022, Categorie: Erotici Racconti Racconti Erotici, Tradimenti Autore: 1945, Fonte: RaccontiMilu

    ... ostacolava nel fare i servizi. Era il nuovo abbigliamento che le avevo imposto, A chiusura del precedente incontro le avevo dato i nuovi ordini di servizio. Non mi interessava come giungeva vestita da me; si vestisse come voleva. Arrivata in casa doveva andare in camera da letto e avrebbe indossato quello che c’era sul letto. Non vi fosse stato nulla di intimo doveva mettere una lunga gonna scampanata , ne aveva disposizione tre tipi, e non indossare ne calze, ne mutandine ,ne reggiseno ; solo la gonna ed una maglietta a maniche corte (dipendeva se avesse freddo o meno).
    
    Altrimenti vi sarebbe stata della lingerie di classe, per iniziare avrei utilizzata quella di mia moglie ancora presente nei suoi cassetti che non avevo mai avuto il coraggio di svuotare ,poi ne avrei comprati di nuovi con lei. Aveva dei completini da far rizzare il pisello a chiunque : reggicalze ed autoreggenti coordinati con reggiseni e mutandine da sballo. In comune avevano un comuen denominatore qualunque di essi indossasse: il vedo, non vedo, ma ti scopo. Mi spiego. Le mutandine ed i reggiseni svolgevano la loro funzione , ma non toglievano nulla alla vista in particolare per quanto riguarda le mutandine non c’era il bisogno di toglierle per avere la fighetta a disposizione del mio uccello . Erano fini e morbide e si spostavano a cavallo della passera senza provocare attrito al contatto del mio pisello. Potevamo scopare ovunque ed ogni volta che volevamo e poi mia moglie era un amante delle gonne e ...
    ... ciò ci favoriva. Solo quando faceva molto freddo e sulla neve indossava i pantaloni , pensate voi… Nei miei pensieri , più avanti, nella stagione calda, a Claudia avrei fatto indossare solo reggicalze, calze e reggiseno ed avrebbe fatto i servizi così. Mi chiedevo cosa sarebbe successo. Comunque sarebbe stata vestita , avrei avuto la figa ed il culo sempre a mia disposizione. Quel primo “nuovo” giorno non le avevo fatto indossare l’intimo. Volevo si sentisse come una cagna pronta a copulare in qualsiasi momento. Seduto sulla mia poltrona la vedevo andare avanti ed indietro facendo ondeggiare la gonna, che ben si prestava a ciò. Ero arrapato ancor prima che entrasse in casa, ma attesi scientemente. Volevo si sentisse a disagio senza sapere se e quando sarebbe successo…. Quell’attendere amplificò la mia voglia che divenne insopprimibile e mentre era in cucina al lavandino ,impegnata a preparare la tavola ed il pranzo, la raggiunsi e da dietro le sollevai la gonna infilandole una mano tra le cosce e l’altra sotto la maglietta. La mano sotto la maglietta le manipolava una tettina. Facevo rotolare il capezzolo tra pollice ed indice ed in breve divenne turgido ed irto. L’altra mano, di taglio, andava avanti ed indietro tra le cosce facendo aprire la passera e poco dopo era pregna dei suoi umori. Lei , in apparenza imperterrita, continuava il sul lavoro ma mi accorsi che ave leggermente divaricato le gambe e che il suo respiro non era più fluido. Da dietro le davo dei bacetti sul ...
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