1. Veni, Vidi e (non) Vici


    Data: 25/06/2022, Categorie: Comici, Autore: mare_di_beaufort, Fonte: EroticiRacconti

    ... Io, te e tua sorella?”.
    
    E più forte dell’istinto sessuale, nel qui presente, ancora una volta si rivelò il senso del ridicolo. Come quel tizio disposto a barattare il suo reame per un cavallo, tutto ero pronto a vendermi per una battuta di spirito. Anche involontaria.
    
    “Io, te e il mio amico dottore, Furio. Ci aspetta di sopra, sul lettone”, fu la risposta sbalordita di Elisabetta.
    
    L’equivoco poteva fare da soggetto a qualche commedia brillante con un titolo tipo: io (non) so che tu (non) sai che io (non) so. I protagonisti si trovano per avventura a giocare a moscacieca. Saltellano, agitano le braccia ad inseguire il bersaglio, lo toccano e quando calano la benda invece della farfallina colorata si trovano innanzi uno scimmione in astinenza.
    
    In quella sostituzione di lei con lui, una sola vocale di differenza, la delusione fu reciproca. Sempre dal mio immaginario Jacovitti, credo che alla notizia mi fosse cascata a terra la dentiera con molari ed incisivi sparpagliati dappertutto.
    
    I minuti che seguirono furono una breve partitella a ping pong. Domande retoriche e risposte obbligate sul significato tecnico del sostantivo ‘monella’ o sull’opportunità di rendere nota la presenza di un laureato in medicina. Erano tentativi di salvare la faccia anche se non ce n’era alcun bisogno: “Sono un tipo sportivo, vai tranquilla” o di addolcire la pillola: “Sicuro che non vuoi pensarci su?”.
    
    Parole in libertà erano e non spostavano di un passo la questione: io di ...
    ... dividermi Elisabetta con Furio o chissà mai Furio ed Elisabetta volessero spartirsi Lorenzo non ce l’avevo proprio in programma. Era orgoglio? Più probabilmente idiosincrasia a qualsiasi confronto in cui ci fosse da metterla giù dura. E Furio, anche solo dall’appellativo, non evocava proprio senso dell’umorismo.
    
    Le battute sul trenino ciufciuf o sui Village People si sprecheranno quando da vecchi, insieme ai miei simili ci si troverà attorno ad un tavolo e da esibire ci saranno solo le ecografie della prostata e le prodezze d’un tempo. So già che qualcuno direbbe: io mi ci sarei fiondato, in mezzo alla confusione. Semplicemente l’erbazzone non era il mio piatto.
    
    Il sesso, a casa mia, ha sempre fatto società con la commedia, anche nera se è il caso e farlo ridendo, prima e dopo, è cosa da eletti. Le lacrime, come le belle donne, vanno lasciate ai poveri di spirito e se la tipa per scopare t’impone come colonna sonora Lezioni di piano, beh, è una che promette male. Per avere a che fare con le femmine ci vuole un fisico bestiale e se qualcuno, il motivetto lo mette sul piatto io sono felice.
    
    Una che stimo di recente ha scritto di dirty talking, di roba pesa, da duri, insomma. A me il talking viene meglio nella versione trash e, nella circostanza, l’unica cosa seria da fare era esprimere la propria riprovazione tipo lord britannico. Naturalmente in idioma locale: “Furio? Ma vatla a tor in dal cul te e Furio”.
    
    Per quello serviva magari un coraggio da leone e il ruggito non era ...
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